lunedì 15 dicembre 2025

La "Falsa porta" di Crabiles

 


di Giuseppe Ruiu


Sul crinale boscoso a macchia mediterranea ricca di corbezzoli secolari e lecci, posto a meridione dell'abitato di Cargeghe, comunemente denominato Crabiles, è presente un manufatto inedito poiché per quanto se ne sappia risulta che non sia mai stato studiato né indagato e del quale non è possibile al momento risalire alla sua origine.

Una sorta di porta con nicchia, in grado di contenere una persona di media statura, scolpita in un basamento di roccia calcarea e rivolta a nord che guarda l'abitato sottostante.

    L'ipotizzata "Falsa porta" di Crabiles

Potrebbe trattarsi di un riutilizzo - un piccolo ricovero pastorale contro le improvvise intemperie - forse di qualcosa di probabilmente più antico.

Nonostante non sia possibile allo stato trarre alcuna valutazione circa la sua natura in mancanza di analisi fatta in maniera scientifica, nessuno vieta però la possibilità di provare a fare alcune considerazioni, sul filo della fantasia, in merito alla sua natura e funzione.

Seppure non sembri ci siano nelle vicinanze manufatti simili a questo, e da superficiale analisi online, nemmeno nel resto dell'isola, la sua conformazione lascia ipotizzare, con tutte le cautele del caso, che possa accostarsi al tema delle “false porte” presenti (qui sta la differenza) all'interno delle tombe ipogeiche a domus de janas (IV–III millennio a.C.).


    Nicchia

Un tema quello della falsa porta affascinante e antico che riguarda i riti di passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti in antichità.

Nella Sardegna neolitica la falsa porta è uno degli elementi simbolici e iconografici più ricorrenti e significativi. Non si tratta di un accesso funzionale, ma di un segno inciso o scolpito nella roccia, carico di valore rituale e cosmologico.

È una raffigurazione architettonica simbolica: un portale scolpito o inciso che non conduce fisicamente a un altro ambiente. Può presentarsi come una cornice rettangolare, doppio stipite con architrave, talvolta con soglia o modanature. Compare spesso sulle pareti di fondo delle camere funerarie, in posizione centrale o dominante.

    Stipite destro

    Stipite sinistro

La lettura più condivisa è quella della porta come soglia, passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Varco verso l’aldilà o il mondo degli antenati. Punto di comunicazione rituale tra comunità e defunti. La falsa porta rappresenta dunque un limen, uno spazio di transizione invisibile ma sacro.

Le domus de Janas non erano semplici tombe, ma “case dei morti”, riproduzioni simboliche dell’abitazione dei vivi. In questo contesto la porta è l’elemento chiave della casa, anche se “falsa”, mantiene il suo valore di accesso e protezione rafforzando l’idea di continuità tra vita e morte.

La falsa porta spesso convive con altri simboli sacri come le protomi taurine (fertilità, forza vitale, rigenerazione). Nicchie e false travi (architettura domestica sacralizzata), segni geometrici e spirali (ciclicità, eternità).

In alcuni casi la porta è orientata simbolicamente, forse in relazione al sole, ai punti cardinali o a concezioni cosmiche. L'essere rivolta a occidente, al tramonto, al sole calante indica la connessione con il mondo ultraterreno.

Dunque non si tratta di una semplice decorazione, ma segno rituale attivo. Essa definisce lo spazio sacro, guida i gesti rituali, materializza una concezione complessa della morte come passaggio e trasformazione, non come fine.

    Vista dall'interno

Il motivo della falsa porta non è esclusivo della Sardegna, infatti è ampiamente documentata nell’Egitto predinastico e faraonico (porta per il ka), tra gli Etruschi, e compare nel mondo megalitico europeo e suggerisce un linguaggio simbolico condiviso, adattato localmente.

La presunta falsa porta di Crabiles pur essendo inserita in un contesto neolitico non è collocata fisicamente all'interno di una tomba, però nelle sue vicinanze, nel territorio comunale di Cargeghe sono presenti diverse necropoli: quelle di Giorrè-S'Èlighe Entosu, di Pasciarzos, e di Su Padru ed altre tombe sparse. Leggi il mio articolo: Le domus de janas del territorio di Cargeghe

Le sue misure approssimative sono le seguenti.

Porta: Larghezza 0,90 cm. Altezza 1,35 metri. Larghezza stipiti 0,23 cm.

Nicchia: Larghezza 1,25 metri. Altezza 1,35 metri. Profondità da 0,60 cm a 0,90 cm.

Stupisce il suo preciso allineamento al nord magnetico.



Localizzazione del sito tramite la piattaforma di Google Maps: https://maps.app.goo.gl/cDPXYzV6xWu8w6kY9?g_st=am 

Coordinate geografiche. 40°39'54.4"N 8°36'59.4"E


    Immagine tratta da Google Maps


Nel medesimo crinale di Crabiles sono visibili massi ciclopici al suolo, così come già riferito nelle sue pubblicazioni dal canonico Giovanni Spano, pioniere dell'archeologia sarda, nel 1869: “pietre coniche fisse al suolo in forma di sepolture da gigante” (Memorie sulla badia di Bonarcadu e scoperte archeologiche fattesi nell’isola in tutto l’anno 1869, A. Alagna, Cagliari 1870.)


    Massi ciclopici al suolo








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