di
Giuseppe Ruiu
Nell'agosto
del 1891 iniziarono le pubblicazioni periodiche del giornale locale:
La Nuova Sardegna, che succedette al precedente periodico: La
Sardegna, che ebbe una vita cronachistica undecennale, dal 1882
al 1893. La Nuova Sardegna, diede corso alle sue quotidiane
pubblicazioni a partire dal 17 marzo del 1892, fino ai nostri giorni,
con una forzata interruzione nel corso del regime fascista e fino al
maggio del 1947 quando riprese la sua attività.
È
tra le colonne di tali giornali che compaiono le prime cronache
giornalistiche provenienti dal paese di Cargeghe. Per lo più esse
erano corrispondenze locali anonime e sotto pseudonimo – tra i più
disparati: Back, Giusto, Termidoro, X,
Pamfilo, Ruber, ecc. - degli abitanti letterati del
paese; mentre le cronache di una certa rilevanza venivano effettuate
da un reporter vero e proprio che si recava in loco.
Di
particolare, e romantico, interesse è la prima cronaca giornalistica* dell'antica festa patronale di Cargeghe, che si celebra il 15 di
luglio. Essa venne portata all'attenzione del lettori del quotidiano
in un articolo dal titolo: «Feste
paesane» del 18 luglio
1897.
L'anonimo
corrispondente locale, dotato di una certa enfasi, così scriveva:
«Malgrado
un'annata che lascia tutto a desiderare, ieri Cargeghe, fedele alle
sue tradizioni, ha solennizzato la festa dei suoi santi patroni
Quirico e Giulitta.
Si
ebbero fuochi artificiali eseguiti discretamente dal pirotecnico
Pietro Gojatano da Banari.
La
solennità religiosa fu imponentissima, interrotta da un discorso
piano, facile, concettoso, dell'egregio teologo Francesco Antonio
Santoni. Il concorso fu numerosissimo, non solo dai paesi vicini, ma
anche da lontani.
Procedette
tutto con ordine e senza alcun incidente.
Sentite
congratulazioni al sempre zelante ed instancabile rettore rev. Pilo,
che tanto ha lavorato e lavora per il bene materiale e morale del
paese, nonché al capo della festa sig. Baingio Manconi, i quali per
la felice riuscita non risparmiarono fatiche né spese.»
L'articolo originale
La Nuova Sardegna, 18 luglio 1897
Pagina originale
dove è presente l'articolo
Altre
e più antiche fonti, non giornalistiche ma bensì archivistiche,
menzionano le celebrazioni civili della festa patronale dedicata ai
Martiri dell'Asia Minore Quirico e Giulitta. Già nell'anno 1780 si
faceva ricorso ai fuochi artificiali per celebrare i patroni. In
quell'anno vennero spesi 17 soldi e 5 denari per allestire tali
fuochi: «Por el fuego
artificial de polvera a la fiesta del titular.» recita una fonte dell'archivio parrocchiale in lingua castigliana.
Processione dei Patroni negli anni '30 del XX° secolo
foto Maria Giovanna Manca, in Francesca Santoru (a cura di),
Raccontando. Storie, fatti e personaggi di Cargeghe, Sassari,
Magnum-Edizioni, 2005
foto Maria Giovanna Manca, in Francesca Santoru (a cura di),
Raccontando. Storie, fatti e personaggi di Cargeghe, Sassari,
Magnum-Edizioni, 2005
* Articolo pubblicato in: Giuseppe Ruiu (a cura di), Cargeghe nelle cronache dell'Otto-Novecento. Sotto l'egida di Inedita - Centro di documentazione culturale, Magnum-Edizioni, Sassari 2004.
Nessun commento:
Posta un commento