venerdì 3 novembre 2017

La prima cronaca giornalistica della festa patronale di Cargeghe



di Giuseppe Ruiu



Nell'agosto del 1891 iniziarono le pubblicazioni periodiche del giornale locale: La Nuova Sardegna, che succedette al precedente periodico: La Sardegna, che ebbe una vita cronachistica undecennale, dal 1882 al 1893. La Nuova Sardegna, diede corso alle sue quotidiane pubblicazioni a partire dal 17 marzo del 1892, fino ai nostri giorni, con una forzata interruzione nel corso del regime fascista e fino al maggio del 1947 quando riprese la sua attività.

È tra le colonne di tali giornali che compaiono le prime cronache giornalistiche provenienti dal paese di Cargeghe. Per lo più esse erano corrispondenze locali anonime e sotto pseudonimo – tra i più disparati: Back, Giusto, Termidoro, X, Pamfilo, Ruber, ecc. - degli abitanti letterati del paese; mentre le cronache di una certa rilevanza venivano effettuate da un reporter vero e proprio che si recava in loco.

Di particolare, e romantico, interesse è la prima cronaca giornalistica* dell'antica festa patronale di Cargeghe, che si celebra il 15 di luglio. Essa venne portata all'attenzione del lettori del quotidiano in un articolo dal titolo: «Feste paesane» del 18 luglio 1897.

L'anonimo corrispondente locale, dotato di una certa enfasi, così scriveva:
«Malgrado un'annata che lascia tutto a desiderare, ieri Cargeghe, fedele alle sue tradizioni, ha solennizzato la festa dei suoi santi patroni Quirico e Giulitta.
Si ebbero fuochi artificiali eseguiti discretamente dal pirotecnico Pietro Gojatano da Banari.
La solennità religiosa fu imponentissima, interrotta da un discorso piano, facile, concettoso, dell'egregio teologo Francesco Antonio Santoni. Il concorso fu numerosissimo, non solo dai paesi vicini, ma anche da lontani.
Procedette tutto con ordine e senza alcun incidente.
Sentite congratulazioni al sempre zelante ed instancabile rettore rev. Pilo, che tanto ha lavorato e lavora per il bene materiale e morale del paese, nonché al capo della festa sig. Baingio Manconi, i quali per la felice riuscita non risparmiarono fatiche né spese.»

L'articolo originale
La Nuova Sardegna, 18 luglio 1897

Pagina originale
dove è presente l'articolo

Altre e più antiche fonti, non giornalistiche ma bensì archivistiche, menzionano le celebrazioni civili della festa patronale dedicata ai Martiri dell'Asia Minore Quirico e Giulitta. Già nell'anno 1780 si faceva ricorso ai fuochi artificiali per celebrare i patroni. In quell'anno vennero spesi 17 soldi e 5 denari per allestire tali fuochi: «Por el fuego artificial de polvera a la fiesta del titular.» recita una fonte dell'archivio parrocchiale in lingua castigliana.

Processione dei Patroni negli anni '30 del XX° secolo
foto Maria Giovanna Manca, in Francesca Santoru (a cura di),
Raccontando. Storie, fatti e personaggi di Cargeghe, Sassari, 
Magnum-Edizioni, 2005


* Articolo pubblicato in: Giuseppe Ruiu (a cura di), Cargeghe nelle cronache dell'Otto-Novecento. Sotto l'egida di Inedita - Centro di documentazione culturale, Magnum-Edizioni, Sassari 2004.

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