di
Giuseppe Ruiu
Anche
Cargeghe, come la gran parte dei paesi sardi d'altronde, ebbe i
suoi caduti nel corso dei due conflitti mondiali. Già in altro
lavoro si parlò dei cargeghesi presenti nell'Albo d'oro dei caduti della Grande Guerra.
Monumento ai caduti di Cargeghe
In questo nuovo lavoro, si vuole delineare, poiché la si conosce meglio, la
sfortunata vicenda bellica di uno di essi. Quella del fante del 90°
Reggimento fanteria della Brigata Salerno: Giommaria Ruiu. Nato
il 21 febbraio del 1883 dai coniugi cargeghesi Francesco Ruju Picconi
– agricoltore, pastore, consigliere comunale, assessore e sindaco
del paese per varie legislature a cavallo tra i due secoli - e Maria
Giuseppa Ara Lai.
Giommaria Ruiu con la moglie Chiara Nieddu
e i figli Cianedda e Francesco nel 1916, in uno
scatto prima della partenza per il fronte.
In base alla documentazione d'archivio presente
presso l'Archivio di Stato, si ricava dal registro dei ruoli
matricolari che Giommaria era alto 1,63, di professione contadino, ed
analfabeta. Non svolse il servizio militare.
Venne
richiamato alle armi circa un anno dopo l'ingresso del Regno d'Italia
nel primo conflitto mondiale, il 10 luglio 1916. Due giorni dopo, il
12 luglio, giunse nel deposito del 46° reggimento fanteria della
Brigata Reggio, a Ozieri (SS). Anche tale Brigata, al pari della più
celebre, e celebrata, Brigata Sassari, era costituita principalmente
da militi sardi.
Mostrine Brigata Reggio
Il 20
settembre 1916, dopo una traversata in piroscafo e un lungo tragitto
in treno, arrivò in zona di guerra presso il 90° reggimento
fanteria, terzo battaglione, della Brigata Salerno. Per oltre un anno
prese parte alle battaglie di tale brigata, quando nel corso della
dodicesima battaglia dell'Isonzo, più nota come battaglia di
Caporetto, a seguito della disfatta del regio esercito italiano,
venne fatto prigioniero dagli austro-ungarici: il 19 novembre 1917.
Condotto
nel campo di prigionia di Sigmundsherberg nella bassa Austria, vi
morì, probabilmente per le ferite riportate in combattimento, il 23
dicembre 1917.
Mostrina Brigata Salerno
L'atto
di morte - le cui notizie sono state pubblicate dal dott. Giuliano
Chirra* nel suo poderoso lavoro di ricerca: Mortos in terra anzena
– risulta proveniente
dall'Imperiale e Regia Cappellania Militare dell'Imperiale e Regio
Deposito dei prigionieri di guerra in Sigmundsherberg, n. 964;
Giommaria Ruiu è morto per “catarro intestinale”, ed è stato
sepolto nel cimitero dei prigionieri di guerra sempre in
Sigmundsherberg, circondario di Horn, il 25 dicembre – giorno di
Natale – 1917.
Le
esequie furono eseguite dal sacerdote Domenico Abbo, sacerdote
prigioniero di guerra italiano. Testimoni, il medico superiore Dott.
Stork e il sacerdote Miroslav Dilvin, curato di campo.
Giommaria Ruiu lasciò moglie e tre figli in tenera età.
Giommaria Ruiu lasciò moglie e tre figli in tenera età.
Campo di prigionia di Sigmundsherberg
Cappella e monumento ai caduti italiani
Interno del cimitero dell'ex campo di prigionia
*
Un particolare ringraziamento va al dott. Chirra, per aver dato luce
alla scomparsa del padre di mio nonno, la cui foto, posta in bella
evidenza nella sua abitazione, fin da bambino ha sempre alimentato il
mio desiderio di ricercarne le sfortunate vicende belliche.
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