martedì 24 gennaio 2017

La più antica testimonianza scritta del nome di Cargeghe in una mappa cartografica del 1753




di Giuseppe Ruiu



Quando compare per la prima volta il nome del villaggio di Cargeghe sulle antiche mappe cartografiche dell'isola di Sardegna? Partendo da questo interrogativo si sviluppa la selettiva consultazione di tutte le mappe edite dell'isola dal XVI al XIX secolo.

La ricerca del nome di Cargeghe non ha dato risultati nelle mappe del XVI e XVII secolo, se non per la presenza dei nomi dei vicini centri di Codrongianos e Florinas, con varie grafie, che sono ben attestati in alcune mappe già a partire dalla metà del XVII secolo. Dopo una ulteriore e più attenta consultazione, il nome di Cargeghe compare in successive mappe di epoca sabauda, quando le carte geografiche della Sardegna si fanno più minuziose ad opera degli ingegneri militari piemontesi.
Nell'originale e francesizzante forma di: Caraigne, abbiamo la prima attestazione di Cargeghe, e del vicino villaggio di Muros (Muris).

La mappa cartografica: "Le Royaume de Sardaigne", dell'anno 1753, una carta a stampa a colori con incisione in rame, ad opera di George Luis Le Rouge, cartografo e ingegnere del re di Francia Luigi XV. «Assemblando carte parziali rilevate nell'isola - come detto - dagli ingegneri militari piemontesi, costruirà un'immagine altrettanto certa e sicura, destinata al successo perché basata sull'informazione assunta “sul luogo del luogo”, espressione abitualmente usata dagli ingegneri sabaudi per sottintendere il processo diretto di ricognizione territoriale, del colpo d'occhio sul territorio.» 
Così specifica la dott.ssa Isabella Zedda Macciò, dalla cui opera, "Sardinia: Carte geografiche della Sardegna dal XV al XVIII Secolo" (vedi bibliografia), sono estratte le mappe, successivamente digitalizzate da "Sardegna Cultura", nella sezione Cartografia.

«La carta del Le Rouge, meglio nota come "degli Ingegneri Piemontesi", è considerata il miglior documento cartografico della Sardegna del Settecento, sebbene non manchino numerose imprecisioni relative al profilo costiero ed alla toponomastica. La rappresentazione documenta un notevole progresso rispetto alle precedenti, in particolare per l'alto numero dei nomi sub-regionali citati, per la presenza delle suddivisioni feudali e per la segnalazione delle strade. È inoltre presente un'ampia legenda esplicativa dei simboli utilizzati per l'individuazione delle miniere, distinguendo tra vari minerali estratti. Al centro a destra è una scritta che riassume brevemente la storia dell'isola. Sono presenti anche altre didascalie, come quella in direzione dell'isola di San Pietro che ricorda l'origine genovese dei suoi abitanti. La carta ebbe grande successo e venne largamente imitata, nonostante il Padre Tommaso Napoli l'abbia a suo tempo definita "la più scorretta potesse mai darsi alla luce".».

Dettaglio della mappa con il nome di
 Cargeghe [Caraigne] e Muros [Muris]


Cargeghe, sempre nella sua originale forma di Caraigne, compare in altre mappe della fine del XVIII secolo, che con tutta probabilità traggono ispirazione da quella del Le Rouge.

"Le Royaume de Sardaigne", mappa del 1784, del cartografo P. Santini.

Dettaglio della mappa con il nome di
 Cargeghe [Caraigne] e Muros [Muris]


Altra mappa: "L'isola di Sardegna divisa né suoi distretti", del 1785, attribuita al cartografo Antonio Zatta, riporta sempre il nome di Cargeghe-Caraigne.

Dettaglio della mappa con il nome di
 Cargeghe [Caraigne] e Muros [Muris]

Ultima mappa del XVIII secolo dove ricompare Cargeghe è la carta denominata: "Parte dell'Isola di Sardegna Divisa n'e suoi Distretti", anno 1792, del cartografo Giovanni Maria Cassini.

Dettaglio della mappa con il nome di
 Cargeghe [Caraigne] e Muros [Muris]

Solo a partire dal XIX secolo il nome di Cargeghe comparirà nelle mappe dell'epoca con il suo nome corretto. Per prima la carta inglese: “Corsica and Sardinia”, del 1829-37, della Society for the diffusion of useful knowledge.

«La Society for the diffusion of useful knowledge (SDUK) operò a Londra tra il 1829 e il 1876 circa. Negli anni 1829-43 realizzò circa 200 carte geografiche che vennero poi pubblicate da Baldwin e Cradock tra il 1829-37. Questa carta, scritta da John e Charles Walker, entrambi attivi a Londra nel primo trentennio dell'Ottocento, è stata pubblicata presso il Cradoch, come è dichiarato sulla carta stessa, a Londra, 47 Paternoster Row. Il disegno della Sardegna si presenta assai preciso, sia nel dettagliato profilo costiero, sia nei particolari dell'interno, con l'orografia rappresentata con la moderna tecnica del tratteggio a lumeggiamento zenitale, i fiumi segnati da un tratto sottile. Sono tracciate anche le strade principali. Le scale grafiche sono collocate esternamente alla cornice, lungo il lato destro. Il foglio è tagliato lungo il lato sinistro, dove era forse presente un'altra carta.»

Dettaglio della mappa con il nome di Cargeghe

Pochi anni dopo, nel 1844, è un'altra mappa: "Carta della Sardegna, in Atlante Geografico degli Stati Italiani", a riportare correttamente il nome di Cargeghe.

Dettaglio della mappa con il
nome di Cargeghe e Muros


Si arriva così all'anno 1845, quando venne pubblicata dal conte Alberto Ferrero della Marmora in collaborazione con il Maggiore Carlo de Candia, la celebre “Carta dell'Isola e Regno di Sardegna”.
Nella quale compaiono con maggiori dettagli Cargeghe, Muros e il Campo Mela.

«La grande carta in scala 1: 250.000 del La Marmora, realizzata in collaborazione col Maggiore Carlo de Candia, è qui nella versione da viaggio. Essa si costituisce infatti di 4 fogli in formato tascabile, ciascuno a sua volta diviso in 10 rettangolini cartacei montati su tela. Nella carta non manca il ricordo dei "lavori trigonometrici, e geodetici di questa carta, incominciati nel 1824, e proseguiti quasi senza interruzione sino al 1838", per i quali l'autore rimanda alla notice inserita nel 1 vol. 2.da Ediz. (1839) del Voyage en Sardaigne. Nell'angolo in alto a sinistra c'è l'indice delle posizioni geografiche dei principali punti della triangolazione eseguita. Più in basso, sullo stesso lato, all'interno di un riquadro è la Carta dimostrativa della riunione dei triangoli della Sardegna con quelli del Continente passando per quelli di Corsica. Nella carta sono inserite anche varie tavole di riduzione per i diversi sistemi di misure adottati, oltre a numerose didascalie con le notizie più disparate. L'orografia è resa col tratteggio a lumeggiamento obliquo accompagnata dall'indicazione delle altitudini dei vari rilievi. L'idrografia assai dettagliata rappresenta i fiumi con una linea sottile che ne traccia l'effettivo percorso. I centri abitati, segnati con un cerchietto, sono assai numerosi. È segnalata anche la presenza di chiese campestri, fortezze, castelli antichi, nuraghi e torri litoranee.»

Dettaglio della mappa con il nome 
di Cargeghe, Muros e Campo Mela


Bibliografia essenziale

Isabella Zedda Macciò, Sardinia: Carte geografiche della Sardegna dal XV al XVIII Secolo, Nuoro, Ilisso, 2004.


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