sabato 11 luglio 2020

Cargeghe e Muros nelle cronache del dopoguerra. La Nuova Sardegna, 1947-1950


a cura di Giuseppe Ruiu

In  questo nuovo lavoro si riporta una  selezione di articoli riguardanti i vicini centri di Cargeghe e  Muros - all'epoca  appartenente amministrativamente a Cargeghe - apparsi tra   le  colonne  della "Nuova Sardegna" tra il maggio del 1947 e il maggio del 1950. Il quotidiano locale dopo la censura del periodo fascista riprenderà le sue quotidiane  pubblicazioni nell'aprile del 1947.
Sono articoli - trascritti fedelmente ad eccezione di alcuni nominativi riportati con le sole iniziali - che  offrono  un interessante spaccato sociale, politico ed economico, ricco di conflitti e contrasti, di rivendicazioni, speranze e disillusioni di due comunità all'alba di una nuova era dopo  le  macerie morali e materiali lasciate dalla dittatura e dal secondo conflitto mondiale.

Testata d'epoca della "Nuova Sardegna"


La Nuova Sardegna, 15 maggio 1947
Da Cargeghe
Riunione del Consiglio Comunale 

CARGEGHE, 14 – Si è riunito il consiglio comunale. Il sindaco Oggiano ha deplorato la sistematica assenza della maggior parte dei consiglieri confermando che questo fatto lo costringerà di qui in avanti ad applicare verso gli assenti abituali le previste sanzioni. È stato approvato l'aumento tariffe imposte tasse comunali, e imposte consumo, aumentato il carovita dei dipendenti comunali come di legge, accolte le dimissioni del consigliere Sanna Giov. Maria. Una vivace discussione si è avuta per la richiesta da parte del Genio Civile di una maggiore spesa per completamento fognature, per cui è stato osservato che se i lavori non sono terminati non vi è da fare alcun addebito all'amministrazione bensì all'impresa che, iniziati i lavori da oltre sette mesi avrà al massimo fatte trenta giornate di lavoro. È stato deliberato di accordare la maggiore spesa mandando però per conoscenza all'Alto Commissario per la Sardegna ed al Ministero lavori pubblici una comunicazione sulla reale situazione.

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La Nuova Sardegna, 29 maggio 1947
Da Cargeghe
Autolinee – Fognature

CARGEGHE, 28. - Sin dai primi del febbraio scorso è stato ripristinato il servizio di corriere Banari-Florinas-Cargeghe-Muros-Sassari, ma dobbiamo constatare che il più dei giorni sia a Cargeghe che a Muros la maggior parte dei passeggeri, e qualche volta addirittura tutti, vengono lasciati a terra. Naturalmente ciò dà adito a incresciosi incidenti che si verificano spesso tra il personale viaggiante, impossibilitato, nonostante la buona volontà, a caricare tutti, e quelli che rimangono a terra che si vedono costretti a farsi ben 12 chilometri a piedi. L'inconveniente potrebbe essere eliminato o facendo viaggiare una vettura con un maggior numero di posti, oppure non facendo salire sulla corriera i passeggeri di Siligo, già provvisti di altre due corse giornaliere, come più volte è stato promesso dalla direzione della SCIA a questa amministrazione comunale.
- Fra qualche giorno saranno ripresi i lavori per il completamento delle fognature. Vogliamo sperare, ora che l'impresa è stata affidata ad una ditta seria, che l'opera sia condotta presto a termine.

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La Nuova Sardegna, 7 dicembre 1947
Furti – Servizio automobilistico

CARGEGHE, 5. - Nella notte dal 2 al 3 nel cortile di proprietà del signor Ruda Filippo, sono state rubate due oche del peso di Kg. 10 circa ognuna, una tacchina, 8 polli e due galline. Nessuna traccia dei ladri che agiscono indisturbati sia per la mancanza nel paese di un qualsiasi agente dell'ordine, sia per completa oscurità che regna nelle strade dato che l'amministrazione comunale è ormai stanca di mettere le lampadine della luce pubblica pubblica che si fulminano immancabilmente il giorno dopo. Sarebbe ora che le autorità si decidano a staccare almeno due agenti dalla stazione carabinieri di Ossi, con fissa dimora a Cargeghe dove per di più esiste il locale apposito già bello e pronto.
- Da circa un mese non vediamo più rispettato l'orario di partenza da Sassari della corriera per Cargeghe-Banari e ciò dipende dal fatto che dipende dal fatto che il suddetto automezzo viene staccato giornalmente da Sassari a Uri da dove rientra con vario ritardo nell'ora stabilita per la partenza per Banari.

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La Nuova Sardegna, 20 aprile 1948
A CARGEGHE

CARGEGHE, 19 notte. - Le elezioni per il Senato della Repubblica hanno dato i seguenti risultati: Macciotta 50, Lamberti 151, Abozzi 18, Polano 53, Marras 10.

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La Nuova Sardegna, 22 aprile 1948
A Cargeghe

CARGEGHE, 21 – Ecco il quadro dei voti di lista e di quello preferenziale per le elezioni alla Camera dei deputati: voti validi 685, nulli 5, elettori 750, votanti 690 (maschi 350, femmine 340):
Pax et iustitia: 0.
Fronte: 54 (Laconi 35, Lai 6, Polano 35, Setzu 1, Siotto 1, Spanu 26).
Pensionati: 6. (Fois 4, Pinna 1, De Gioannis 3, Manca 1).
Socialismo: 13. (Caddia 2, Congiu 2, Cottoni 9, Macciotta 1, Sensini 5).
M. N. D. S.: 0.
M. S. I.: 14 (Angioy 12, Bagedda 3, Deidda 1, Fadda 9, Mariotti 7, Palmas 1, Pazzaglia 1).
Repubblicana: 48 (Garibaldi 13, Ballero 2, Deidda 3, Falchi 12, Saba 37, Senes 1).
Lega sarda: 0.
Monarchica: 6.
Blocco: 40 (Abozzi 26, Abeltino 9, Angioni 7, Are 1, Cocco-Ortu 1, Era 4, Madau 1, Perantoni 1, Susini 2).
D. C.: 460 (Segni 270, Cara 5, Chieffi 267, Corrias 1, Fadda 196, Mannironi 13, Mastino 1, Murgia 1, Sailis 1, Scanu 98, Vieri 2).
Sardisti: 44 (Contu 2, Gessa 1, Mancaleoni 11, Melis 2, Pinelli 10, Pinna 3, Puggioni 25, Soggiu P. 2, Sotgiu B. 18).

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La Nuova Sardegna, 31 agosto 1948
Da Cargeghe
Autoservizi – Disoccupazione

CARGEGHE, 30. - Da circa un mese, appena cioè avuto sentore della attività della Mutton, la direzione della SCIA si è affrettata a mandare ai comuni di Florinas, Cargeghe e Muros una lettera in cui prometteva il ripristino di una seconda corsa per i suddetti paesi. Di questa promessa, fatta forse per tacitare eventuali inviti alla ditta Mutton, non abbiamo avuto nessun esito ed intanto mentre ora in quasi tutte le linee si viaggia celeri e comodamente seduti e si può giungere a Sassari sia al mattino che al pomeriggio, noi siamo costretti ancora a viaggiare in piedi sempre quando, dopo disgustose lotte che qualche volta trascendono in autentiche zuffe, si riesce a penetrare dentro l'autobus.
** Finiti i lavori agricoli comincia di nuovo a farsi sentire il grave problema dei disoccupati. Sappiamo che il Genio civile ha già approvato i lavori di costruzione d'una strada da Cargeghe alla stazione ferroviaria di Campomela ed inoltre 100 metri di fognatura nell'abitato di Muros e l'allaccio al serbatoio principale delle vicine sorgenti di Bolotana e Cantareddu, tutto un complesso di lavori insomma che se venissero quanto prima appaltati allevierebbero la precaria situazione di circa quaranta famiglie, oltre a creare delle opere di urgente necessità per tutti.

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La Nuova Sardegna, 1 settembre 1948
Le zanzare ricompaiono nel territorio di Cargeghe

CARGEGHE, 31. - Non ci lamentiamo per la impressionante invasione di mosche, chè tanto di tratta di male comune. Parliamo piuttosto delle zanzare che hanno preso d'assalto l'abitato con la logica conseguenza dello sviluppo di numerosi casi di malaria. Si risulta che un funzionario dell'E.R.L.A.A.S., in giro d'ispezione, passando su un focolaio bonificato poche ore prima dalla squadra di servizio, abbia potuto trovare in piena vitalità numerose larve, di cui addirittura alcune pronte al volo.
Non sappiamo se detto ispettore abbia preso severi provvedimenti nei riguardi degli addetti alla squadra di bonifica, però sarebbe bene che il controllo sugli uomini si estendesse oltre che al lavoro per cui sono comandati anche alla loro attività nei vari orti e vigne che attraversano.
Durante il periodo della sottoscrizione pro disoccupati gli operai dipendenti del deposito munizioni di Campo-Mela con nobile gesto, hanno raccolto la bella somma di lire 30.000 da destinare alla riparazione della (riga mancante - ndc) al suddetto Deposito. Molti mesi sono passati ed ancora non abbiamo visto nessun miglioramento della strada né d'altra parte siamo riusciti a sapere quale fine abbia fatto la somma raccolta.

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La Nuova Sardegna, 1 settembre 1948
Il cimitero di Muros è in completo abbandono

MUROS, 31. - Il cimitero di questo paese è in completo abbandono. L'erba è cresciuta, rigogliosa, senza che nessuno si sia mai curato di farla estirpare. Oggi l'erba secca domina tutto; croci e tombe sono completamente coperte. Il becchino funge da messo comunale, guardia e fontaniere. Ma se costui non può assolvere questi compiti, perché l'Amministrazione comunale non provvede a nominare qualcun altro fra i tanti disoccupati di questo paese? Basterebbe solamente pulirlo due o tre volte all'anno per dare al luogo sacro l'aspetto che gli compete.

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La Nuova Sardegna, 5 settembre 1948
Per l'autolinea Sassari-Florinas-Banari

In merito alla nostra corrispondenza da Cargeghe, pubblicata il 31 u.s. Che attribuisce alla direzione della SCIA un immaginario allarme in seguito alle altrui attività automobilistiche, ciò che la avrebbe spinta a promettere ai comuni di Cargeghe e Florinas, un'altra corsa automobilistica che invece non è stata istituita, la direzione della SCIA ci comunica: «In seguito all'aumentato traffico, resosi più intenso nel periodo estivo, come in tutte le altre autolinee, la Scia ha assegnato alla corsa supplettiva Sassari-Florinas, una vettura di maggiore capacità. Successivamente, con proposta in data 12 agosto, essa ha richiesto al competente ispettorato, l'approvazione del nuovo programma di servizio, comprendente tre coppie di corse nel tratto Sassari-Florinas. In data 23 stesso ne ha sollecitata l'autorizzazione, con istituzione del servizio anche nei giorni festivi. L'immediato inizio della prospettata corsa dipende dal rilascio della già chiesta autorizzazione, e non dalla Scia, che segue con attenzione le necessità degli autoservizi affidatile.»
Nel pubblicare questo chiarimento dobbiamo aggiungere doverosamente un sincero riconoscimento della buona volontà della Scia nel favorire le esigenze della popolazione. Questa impresa di trasporti, formata con capitali esclusivamente locali, e perciò limitati, ha sviluppato la sua attività con iniziative consone alle necessità della zona da essa servita. Si deve ascrivere a merito della Scia oltre l'istituzione di corse giornaliere multiple, anche per centri relativamente lontani, lo studio dei collegamenti con le stazioni ferroviarie ed infine la istituzione delle corse festive.
Le nostre segnalazioni non sono quindi intese a criticare l'opera di una società, della quali anzi segnaliamo le benemerenze, ma a rendere noti desideri, proposte e lagnanze delle popolazioni interessate, le quali, attraverso la pubblicità data dalla stampa, possono discernere ciò che è giustificato e ciò che invece rappresenta pretesa infondata.

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La Nuova Sardegna, 12 settembre 1948
Furto di lana

MUROS, 11. - Nella notte dal 9 al 10 ladri sconosciuti, penetrati dal tetto, hanno asportato dal magazzeno del sig. Luigi Tolu un quantitativo di lana per un valore di oltre duecentomila lire di proprietà dell'industriale Lorenzino Moretti. Sembra che la refurtiva sia stata trasportata lontano per mezzo di camions.
I carabinieri, recatisi sul posto, hanno iniziato le indagini. I ladri hanno potuto meglio portare a termine i loro piani favoriti dalle tenebre. Occorre che i nostri amministratori si interessino per risolvere le deficenze del servizio elettrico, mediante una accurata revisione dell'impianto.

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La Nuova Sardegna, 27 ottobre 1948
Problemi di Muros in attesa dell'autonomia

MUROS, 23. - Il 10 settembre c.a. La Deputazione provinciale ha espresso parere favorevole per la ricostituzione del Comune di Muros. Si spera che la pratica sia stata già inoltrata al Ministero competente e che l'ordine di ricostituzione non tardi ad arrivare. È da anni che la nostra popolazione attende con pazienza. Il consiglio comunale è composto da Cargeghesi e Muresi. Avrebbero potuto amministrare, regnando l'accordo tra loro, equamente tanto Muros quanto Cargeghe. Ma ultimamente è sorto tra loro un vecchio antagonismo. Sedute rumorose e lunghe inutili discussioni ne furono i primi sintomi. Oggi la maggior parte dei consiglieri di Muros diserta le riunioni comunali, lasciando agli altri il peso, non sempre lieve, di amministrare entrambi i paesi. Naturalmente le necessità di Muros vengono trascurate dai rimasti, in maggioranza di Cargeghe. Ne dà prova l'igiene pubblica che, nonostante le continue insistenze, anche in sede di consiglio dell'Ufficiale sanitario, lascia molto a desiderare: immondezzai nelle immediate vicinanze dell'abitato, rifiuti d'acqua delle fontanelle e dell'abbeveratoio che stagnano dando luogo a gravi inconvenienti, lavatoio ed abbeveratoio puliti molto raramente.
Non ci siamo ancora resi conto del perché la fontanella che sorge al centro del paese, cui due terzi o quasi della popolazione andavano ad attingere acqua, da più mesi sia chiusa.
Forse sembrerà ai nostri bravi amministratori cosa molto difficile acquistare una chiavetta e farcela applicare da un qualsiasi operaio.
In attesa dell'ordine di ricostituzione del Comune speriamo che fra i consiglieri di entrambi i paesi ritorni l'accordo e con l'accordo una buona amministrazione anche per Muros.

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La Nuova Sardegna, 10 novembre 1948
L'Arcivescovo mons. Mazzotti in visita pastorale a Cargeghe

CARGEGHE, 9. - Ricevuto all'ingresso del paese da tutte le associazioni religiose dal sindaco con tutta la giunta e le altre autorità civili e militari è giunto S. E. l'Arcivescovo di Sassari mons. Mazzotti in visita pastorale. Attraversata la via principale del paese tutto ornato di archi di trionfo, l'Arcivescovo è arrivato in parrocchia, dove dopo le funzioni religiose, ha impartito la S. Cresima a circa 60 fra bambini e bambine.
Trascorso tutto il pomeriggio tra visita pastorale e colloqui con gli esponenti delle varie associazioni religiose, S. E. Mazzotti è partito a tarda sera per Sassari, salutato ed applaudito da una numerosa folla. Una lode al nostro parroco monsignor Secchi per l'ordine e la perfetta organizzazione di tutte le cerimonie succedutesi.

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La Nuova Sardegna, 11 novembre 1948
Da Cargeghe
Servizi automobilistici

CARGEGHE, 10. - Da un mese circa la vettura della Scia che parte da Sassari alle ore 13.15 porta a Florinas la posta ordinaria ed i giornali. L'amministrazione comunale di Cargeghe ha da vario tempo pregato la direzione delle poste di estendere anche a noi questo beneficio, ma sinora senza alcun risultato. Vogliamo però sperare che la direzione delle poste esaudisca quanto prima questo nostro modesto desiderio che ci permette di ricevere posta e giornali con tre ore di anticipo.

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La Nuova Sardegna, 17 novembre 1948
Scuole appena riaperte e subito richiuse

MUROS, 12. - A Muros le scuole appena riaperte sono state chiuse per ordine del direttore didattico prof. Ganga perché i locali scolastici necessitavano di pronte ed urgenti riparazioni. Frattanto si sviluppava una forte epidemia di morbillo per cui l'ufficiale sanitario ritenne opportuno rinviare l'inizio delle lezioni. Ora però, quantunque i locali siano stati riparati e l'ufficiale sanitario abbia dato il nulla osta per la riapertura, dandone comunicazione a chi di competenza, le lezioni non sono state ancora riprese. Che cosa si aspetta?

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La Nuova Sardegna, 30 dicembre 1948
Un'utile iniziativa del Sindaco di Cargeghe

CARGEGHE, 29. - Invitati dal sindaco per venire incontro ai disoccupati hanno subito risposto i seguenti proprietari terrieri con le somme a fianco di ciascuno indicate, somme da adibire alla riparazione della strada vicinale Cargeghe-Campo Mela: Avv. Vittorio de Tura L. 8.000; Donna Maria Solinas 8.000; Donna Giuseppina Pitzolo 6.000; Don Battista Diaz lire 8.000.
Mentre a nome dei disoccupati, porgiamo un grazie di cuore ai nobili benefattori, preghiamo tutti gli altri proprietari che ancora non hanno corrisposto, di voler versare quanto prima una adeguata somma che oltre che alleviare la miseria di tante povere famiglie contribuirà a rendere praticabile e carreggiabile quella strada su cui essi svolgono la loro maggior attività agricola.

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La Nuova Sardegna, 22 febbraio 1949
La partenza da Cargeghe del parroco mons. Secchi

CARGEGHE, 21 – Dopo nove anni di permanenza fra noi è partito oggi, chiamato a reggere la parrocchia arcipretale di Ploaghe, il nostro parroco mons. Vincenzo Secchi. Dai tre giorni precedenti la partenza è stato da parte di tutto il popolo un continuo omaggio e tributo di affetto veramente commovente. Nel pomeriggio di sabato il consiglio comunale al completo ha ricevuto mons. Secchi, nella sala del Sindaco, per un rinfresco di commiato: alla partenza, presente tutto il popolo con le autorità civili e militari, erano giunti da Sassari in rappresentanza dell'arcivescovo, mons. Filia, mons. Loriga, mons Tolu, accompagnati da altro fitto stuolo di sacerdoti che hanno seguito il corteo sino a Ploaghe.
Pure a Ploaghe hanno accompagnato il loro amato pastore moltissimi cargeghesi servendosi di autobus della Scia e di altre macchine private. In nome di tutto il popolo ha detto delle nobili e commoventi parole il sig. Filippo Ruda.
A mons. Secchi, chiamato per i suoi alti meriti dalla fiducia dei superiori a un posto ben più impegnativo, vada il saluto augurale di tutti i suoi parrocchiani che sempre lo hanno seguito e stimato, che serbano di lui il ricordo che egli ha lasciato nella nostra chiesa parrocchiale che dalle sue esperti mani è stata completamente rifatta e rimodernata.

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La Nuova Sardegna, 15 aprile 1949
Da Cargeghe
Si prega per la pioggia

Cargeghe, 14. Per la persistente siccità oltre che vedere diminuire giornalmente la portata di acqua del serbatoio di distribuzione, notiamo lo stato veramente disastroso delle campagne. Mentre è irrimediabilmente compromesso il raccolto delle fave e dei piselli, comincia a profilarsi la minaccia per i seminati che già soffrono per la prolungata mancanza del loro prezioso alimento. Oggi, tutto il popolo al completo, ha portato in processione i Santi patroni Quirico e Giuditta (Giulitta - ndc) per le vie del paese e per le campagne, implorando la pioggia per salvare tutti dalla fame e dalla miseria.

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La Nuova Sardegna, 11 maggio 1949
Interessanti aspetti delle elezioni in Sardegna

Il confronto, centro per centro, con i risultati del 18 aprile e l'esame dei singoli voti preferenziali confermano che l'opinione pubblica degli elettori va configurando nell'isola una nuova situazione politica che segna un sensibile regresso della D. C. e l'affermazione di altre forze di centro e di sinistra a Cargeghe
Cargeghe. 10 – I voti preferenziali sono stati così assegnati:
PC: Sotgiu 51, Bussalai 49, Pinna 3, Marras 2, Cherchi 44, Sanna 14, Piras 4, Delogu 18, Manca 1, Mariani 13, Zucca 2, Polo 1.
PSLI: Bassu 29, Cantilena 2, Cottoni 29, Frau 2, Maciotta 17, Pinna 1, Rizzu 1, Ruiu 9, Ulgheri 9.
4 MORI: Azzena 59, Bua 46, Bullitta 1, Casu 6, Chiarini 1, Dettori 1, Manca 1, Manconi 10, Murgia 1, Muzzetto 3, Oggianu 4, Sotgiu 41, Spanedda 64, Vincentelli 1.
MSI: Satta 27, Angioj 3, Bianchina 29, Fadda 25, Fiori 7, Pinna 24, Sanna 2, Satta 2, Soro 1, Ventura 1.
DC: Azzena 9, Cherchi 42, Costa 54, Deriu 122, Devilla 33, Ferracciolo 5, Filigheddu 36, Fiorentino 3, Manca 18, Masala 2, Masia 50, Passino 12, Puliga 43, Secchi 22, Siotto 57, Solinas 10, Stara 141.
PSI: Bellu 1, Bianchi 1, Gabella 2, Lai 1, Pitzalis 1.
LUSSU: 0.
PNM: Bargone 18, Casula 22, Ciusa 31, Coda 12, Corda 19, Era 37, Maiorano 3, Marogna 5, Passino 4, Pilo Flores 42, Pinna 9, Pirino 2, Pirisino 36, Sardo 23, Scotti 2, Solinas 6.
SCUDO: Avet 1, Piras 1, Murtas 1, Sonnu 1.
Quanto alla nuova situazione politica si osserva che c'è un sensibile progresso dell'estrema sinistra (76 voti socialfusionisti e comunisti contro i 54 del fronte popolare), mentre i democristiani hanno avuto quasi la metà dei suffragi del 18 aprile (256 contro 460) e i sardisti alleati repubblicani hanno riportato 99 voti contro i 92 delle due liste separate dello scorso anno (44 i sardisti e 48 il PRI). Il MSI è passato da 14 a 48 voti, il PSLI da 13 a 42 e i monarchici da 6 a 141.

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La Nuova Sardegna, 8 luglio 1949
Da Cargeghe
Focolaio malarigeno prontamente aggredito

CARGEGHE, 7. - Già da qualche tempo è stato individuato dai tecnici dell'E.R.L.A. A.S. Un focolaio positivo di zanzara malarigena e dobbiamo lodare la tempestività con cui detto focolaio è stato aggredito bonificando per di più per un raggio di tre chilometri; tutto ciò dimostra la preparazione dei funzionari e la serietà della lotta. Quello però che dobbiamo lamentare è la spericolatezza degli autisti che attraversano a tutte le ore l'abitato a velocità pazza mettendo in continuo pericolo l'incolumità di bambini e grandi.
Anche stamane, verso le ore 9,30, a metà strada tra Muros e Cargeghe, due grosse macchine dell'E.R.L.A.A.S. Che cercavano di sorpassarsi a vicenda, hanno dato fra loro un bel cozzo e solo per miracolo è stato evitato l'investimento del signor Marche Giuseppino che transitava tranquillamente proprio sul bordo della strada. Preghiamo quindi i dirigenti dell'E.R.L.A.A.S. Di avvertire i propri autisti di essere un po' più cauti e più calmi specie quando attraversano l'abitato.

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La Nuova Sardegna, 23 agosto 1949
Le polemiche immortali
Muros e Cargeghe alle prese per l'acqua

MUROS, 23. - Il 12 corr. alle 19 ha avuto luogo presso la casa comunale una animatissima seduta del Consiglio per discutere il seguente ordine del giorno: 1) esproprio sorgente per acquedotto Muros-Cargeghe; 2) esproprio terreno per immondezzaio; 3) esproprio terreno per case popolari; 4) opere pubbliche acquedotto, fogne, strade, edificio scolastico. Pubblico numeroso quantunque poco corretto. La discussione della prima parte è stata vivace ed animatissima. Dei nove consiglieri presenti due, il sig. Filippo Deruda e Giommaria Brandina si sono subito battuti contro l'esproprio di una sorgente che con le sue acque dovrebbe alimentare l'acquedotto già esistente che però non riesce a provvedere al fabbisogno necessario soprattutto per il paese di Muros che soffre da vari anni sia in inverno che in estate della mancanza dell'indispensabile alimento. Non riusciamo a capire per quale ragione i due su citati consiglieri si siano opposti per la attuazione di un'opera così importante e di cui tutti sentiamo la assoluta necessità. Non vede il sig. Brandina tutti i giorni lunghe torne di donne e bambini che si recano alla fontana [?] per attingere un po' d'acqua poco potabile e calcarea? Non sente le continue lamentele della popolazione ed in modo particolare delle mamme di famiglia che in casa sono senza Acqua? Ora credendo che gli utenti abusassero, soprattutto nella parte bassa del paese, dell'acqua del vecchio acquedotto, si è rimediato costringendo i vari utenti ad applicare i contatori onde limitare l'uso ed evitare la spesa. Questo lavoro è stato ultimato eppure l'acqua, che viene distribuita solo poche ore durante la giornata non arriva nella parte alta del paese. Che cosa ne pensano il Deruda e Brandina? Non credono che se l'acqua fosse stata sufficiente ne avrebbero usufruito tutti? Poi come si può affermare con tanto candore che l'acqua è sufficiente quando manca in inverno cioè anche durante la stagione delle piogge?
Le cose stanno diversamente Sig. Deruda e Brandina e la popolazione tutta prende atto di questo vostro atteggiamento contrario agli interessi del paese da voi amministrato. Le parentele, le amicizie e le clientele si devono trascurare quando interessi superiori lo impongono. Fortunatamente la proposta è stata approvata con 7 voti contro due ed ora si attende con ansia che presto i lavori vengano iniziati onde ridare alla laboriosa popolazione di Muros l'acqua sufficiente al suo fabbisogno.
Nella stessa seduta è stata approvata l'espropriazione di un pezzo di terreno denominato «Sadde», onde attribuirlo a pubblico immondezzaio. Il provvedimento è quanto mai opportuno, ma non sarebbe stato meglio espropriare il terreno un po' più distante dal paese? «Sadde» è a pochi metri dall'abitato e gli inconvenienti che detta vicinanza presenta sono abbastanza chiari. Non sarebbe stato più opportuno tenere presente anche le norme sanitarie vigenti a riguardo? Pensiamo che con un po' di buona volontà si possa rimuovere anche a questo inconveniente. È stato approvato anche l'esproprio di aree fabbricabili per la costruzione di case popolari. La discussione dell'ultima parte dell'o.d.g. è stata rinviata ad altra seduta.
A titolo di cronaca riferiamo che subito dopo il termine della seduta del Consiglio il signor Marchi Giuseppino, proprietario della sorgente da requisire, ha investito pubblicamente con male parole il cons. comunale sig. Salvatore Tolu, che tanto aveva caldeggiato la necessità di requisire detta fonte. Pare che l'incidente abbia un seguito giudiziario. - P.M.

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La Nuova Sardegna, 21 settembre 1949
Da Cargeghe
Provvedimenti militari che disturbano i civili

CARGEGHE, 20. - Da qualche giorno si levano insistenti le lamentele di molti proprietari dei terreni adiacenti al reticolato del deposito munizioni di Campomela per le severe disposizioni adottate dall'autorità militare sul normale transito svolgentesi nella proprietà privata confinante con il suddetto deposito munizioni. Sul lato sud est del recinto esiste una carrareccia proprio adiacente al reticolato dove normalmente si svolge un gran traffico e sui cui, da qualche tempo è stato inibito il passaggio perché disposizioni superiori non permettono di avvicinarsi al reticolato a meno di cinquanta metri. Speriamo che il Comando militare della Sardegna senta le giuste lagnanze degli interessati e voglia provvedere in merito anche per evitare in seguito gli spiacevoli incidenti che già si sono verificati.

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La Nuova Sardegna, 21 settembre 1949
Disoccupazione

Nel pomeriggio di sabato 17 una trentina di disoccupati di Muros hanno fatto una ordinata manifestazione di protesta davanti alla casa comunale, dove alcuni rappresentanti sono stati ricevuti dal Sindaco e dai Carabinieri espressamente giunti da Ossi. Da parte delle autorità locali è stato ad essi promesso tutto l'interessamento perché quanto prima venga eliminata la loro veramente precaria condizione di disagio.
Ha tenuto comizio pubblico per il partito comunista certo Pedroni che dopo aver accusato i due quotidiani di Sassari di essere giornali di partito e sistematicamente negatori della verità, ha pontificato la serietà del suo giornale «L'Unità» l'unico che tenga informato il popolo, senza alcuna ombra di menzogna, su tutti gli avvenimenti esteri e nazionali. Dopo le solite ed ormai troppo sfruttate accuse al Governo, a De Gasperi, a Scelba, al Papa, il poco brillante oratore ha chiuso prospettando le bellezze di Piazzale Loreto per tutti gli oppositori della marcia trionfale del Comunismo ed invitando tutti a comprare «L'Unità».

Nessun applauso.
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La Nuova Sardegna, 3 dicembre 1949
Da Cargeghe
Nella condotta medica

CARGEGHE, 2. - Dopo cinque anni di permanenza nel nostro paese, il dr. Pasquale Filigheddu ha lasciato la condotta medica perché trasferito ad altra sede. Al valoroso medico, che era tenuto in grande considerazione e molta stima, le autorità e la popolazione tutta, hanno tributato una manifestazione di affetto e riconoscenza, formulando i migliori auguri per il suo avvenire. Come nuovo medico condotto è qui giunto il dr. Arturo Demartis. La popolazione gli porge un deferente saluto. - A.M.

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La Nuova Sardegna, 27 gennaio 1950
Da Cargeghe
A proposito di facce di bronzo

CARGEGHE, 26. - Non dovremmo dare per diverse ragioni una risposta all'articolo «Movimentata seduta al Consiglio Comunale di Cargeghe», firmato (F.R.), apparso nel quotidiano democristiano. Rispondiamo soltanto perché è giusto che tutti sappiano per quali ragioni l'amministrazione locale ha agito in un modo anziché in un altro.
Le ragioni che hanno indotto i locali amministratori a stabilire una tariffa al disotto dell'invito rivolto al nostro Comune dal Prefetto di Sassari con la nota n. 30077 div. [?] del 27-11-49 sono le seguenti: 1) la pessima annata che ha messo il pastore (proprietario, poniamo, di 150 pecore) di non poter produrre più di 20 litri di latte giornalieri; 2) il notevole ribasso del prezzo del latte (si dice del 50 per cento); 3) lo sconfortante aumento dei contributi unificati. Si noti che un tizio, da Cargeghe, proprietario di un centinaio di pecore, è stato tassato per 140 mila lire.
Dopo il periodo «alla proposta di un consigliere di minoranza... » di cui non si capisce nulla così come nulla può avere [?] dovrebbero avere un certo nesso logico con il suddetto periodo, dal quale sono separate mediante punto e virgola): «offrendo un esempio deplorevole al popolo dal quale questi signori hanno ricevuto il mandato di amministrare la cosa pubblica». Dica il popolo di Cargeghe, non noi, al signor consigliere di minoranza e corrispondente di quel giornale chi è colui che è andato in seno all'Amministrazione comunale con la premeditazione di fare bordello, di mettere il bastone fra le ruote e di impedire gli altri di fare il bene di quel popolo, che nelle elezioni del '46, lo ha ritenuto degno, soltanto, di gustare l'amaro calice della sconfitta! Parla il corrispondente F.R. di «discussione poco scrupolosa» nei confronti di quella svoltasi nella seduta del consiglio comunale del 16 u.s., dunque, colui che dice «totalitariamente» per dire totalmente, colui che incomincia un periodo per terminarlo, magari, in un altro articolo, vale a dire, il signor consigliere di minoranza non ha partecipato alla seduta durante la quale si è svolta la «discussione poco scrupolosa»: (Non avrebbe potuto dire meglio: modo di discutere poco scrupoloso?). Parla, ancora, il suddetto consigliere, di «faccia bronzea» nei confronti degli amministratori sardisti.
Dite voi, lettori, come si può definire la faccia di colui il quale in un consiglio comunale, mentre gli altri cercano di condurre la «piccioletta baca» in porto, produce o cerca di produrre falle? Come si può definire la faccia di colui che ama scrivere in un quotidiano «totalitariamente» per totalmente?
Apprendiamo che il Comune ha vinto la lite contro Antonio Cubeddu, ex applicato del nostro Comune. Riconosciamo come giusto il dolore o il livore del suddetto consigliere di minoranza, che per il bene del popolo, si augurava la vittoria del suddetto Cubeddu. - (C.R.).

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La Nuova Sardegna,3 febbraio 1950
Da Cargeghe
Nel Consiglio comunale

CARGEGHE, 3. - Il Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, ha approvato una spesa preventiva di lire 600.000 relativa al progetto circa la costruzione delle fogne nell'abitato di Muras (Muros – ndc). La seduta si è svolta in una rara atmosfera di serenità. Diciamo rara perché, poche volte, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere l'amministrazione locale discutere e deliberare senza che, sistematicamente, la seduta sia stata turbata dall'opera confusionaria di un «consigliere di minoranza». Infatti, ieri il «migliore» dei democristiani di Cargeghe non si è fatto vivo. La ragione determinante quella tanto desiderata assenza sarebbe secondo alcuni una sola: non si compiace, certo consigliere, discutere su fatti che non offrono la possibilità di esplicare le proprie capacità dialettiche, e di dare un saggio pratico della propria sottigliezza critica. Certe persone, infatti, vanno alle sedute del Consiglio comunale non soltanto per ostacolare l'azione degli altri amministrazione, ma, anche, per fare sfoggio di parole roboanti, che destano ammirazione nei «gregari» e generosa e gratuita commiserazione in coloro che guardano le cose da un punto di vista critico sereno ed obiettivo. Quando il signore, al quale abbiamo fatto pubblicità senza che ne fosse degno, risponderà al nostro articolo del 27 del mese scorso vi daremo, cari lettori, altre notizie relative alla sua vita pubblica: vi parleremo, anche, di certe minacce di cui siamo stati oggetto per avere, nel suddetto articolo, esposto la verità. Invano, però, attenderemo quell'articolo di risposta! Forse, il signor «consigliere di minoranza» non ha trovato, ancora, una persona disposta a mettere «un po' di nero sul bianco». - (C.R.).

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La Nuova Sardegna, 10 febbraio 1950
Da Cargeghe
Polemica col migliore della D. C. Locale

CARGEGHE, 9. - Finalmente, dopo lunga attesa, il «migliore» ha trovato una persona disposta a sacrificarsi. «M» ha fatto, nel suo articolo (?) del sette u.s., largo uso di diminutivi. Dice «M» di non poter competere con noi essendo, egli «scribacchino improvvisato»: per lo onor del vero è stato troppo immodesto. Premettiamo di non aver ricevuto alcun favore o aiuto particolare dal signor «M» e da coloro che egli, più o meno degnamente, rappresenta al comune. Pertanto, richiamiamo la attenzione dei lettori su una affermazione: «a te che hai superato esami su esami grazie soprattutto all'aiuto sollecitato e concesso da elementi che io rappresento al Comune». Se male non intendiamo, «M» vuol fare capire che vi è stata corruzione in seno alla scuola... Di ciò prenda atto la classe docente tutta.
A proposito di calici amari teniamo a precisare che non ne abbiamo bevuto di alcuna sorta e capacità perché non abbiamo tanta ambizione e faccia bronzea e capacità perché non abbiamo tanta ambizione e faccia bronzea da presentarci alle elezioni quali candidati ad amministratori comunali. Se poi, avessimo la ambizione, la faccia bronzea non sarebbe tanto realisticamente espressiva quanto è quella di certe persone, perché abbiamo dato alla locale amministrazione elementi che hanno saggiamente amministrato la cosa pubblica. Tenga presente il «M» che i nostri avi hanno lasciato la carica pubblica (di cui stati investiti obbligatoriamente) «sponte sua», senza l'intervento di denuncia alcuna. Adduce come probante del suo «inesistente livore» per la sconfitta del Cubeddu, il fatto che egli, signor «M», è un «puntuale e tartassato contribuente».
È opportuno, poi, precisare che il vanitoso corrispondente democristiano non è «tartassato» perché è esente dalla maggior parte delle tasse perché padre di 7 figli. Per provare il suo livore ricordiamo al signor «M» che, egli, nella seduta del consiglio comunale del 24-01-48, durante la quale si discusse se portare o meno il «caso Cubeddu» nanti il consiglio di Stato, dimostrò con l'astensione, di desiderare, sempre per il bene del popolo, la sconfitta del Comune. È veritiera l'affermazione circa una remissione di querela in seno alla pretura di Ploaghe. Precisiamo, però, che quella remissione di querela fu determinata da una denuncia per offese verbali e non da una denuncia per «atti falsi». Non gli sembra esatto sig. «M» e «consigliere di minoranza» anziché no?
Il «novellino» non cercherà di indurre in una polemica un giornalista, del valore e dell'esperienza del quale abbiamo visto un esemplare nel foglio democristiano del 21 gennaio. Il «vivo interesse e lo scalpore suscitati, a Cargeghe, dalla destituzione del corrispondente de «La Nuova Sardegna» del sig. Angelo Marongiu» (uomo serio ed onesto) che non ha potuto dimostrare la sua «imparzialità nelle cronache» perché nessuna cronaca ha mai pubblicato, è una fantasticheria, frutto di teste vaganti per infiniti spazi: per farne collezione di quelle fantasticherie che sono caratteristica peculiare di certi articoli. - (C.R.).
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Giunti a questo punto la polemica è per noi chiusa. Segua il nostro corrispondente l'esempio del giornale che lascia cuocere nella propria brodaglia chi non è in grado di discutere di interessi di tutti senza farci entrare gli interessi suoi personali e del proprio partito. Agli insulti non si risponde, alle argomentazioni serie si. E se il signor «M» si sente in grado di parlare degli interessi di Cargeghe senza farci entrare quegli astiosi personalismi che forse ha avuto in consegna da certe congreghe del suo partito, si accomodi pure anche su «La Nuova Sardegna». Altrimenti lasci fare a chi lo sa fare. - (N.D.R.).

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La Nuova Sardegna, 1 marzo 1950
Da Cargeghe
Sacre missioni

CARGEGHE, 28. - Il giorno 5 del c.m. Sono giunti nel nostro piccolo centro i missionari sig. Grillo e sig. Pompedda. Essi sono stati accolti dal parroco don Bartolomeo Demartis, dalle associazioni locali e dai calorosi applausi di una grande folla. Il popolo di Cargeghe ha risposto entusiasticamente al richiamo dei missionari. Tanto successo è stato determinato dalla religiosità dei cargeghesi, dal valore dei missionari e dall'opera del nostro parroco, tutto volto al bene spirituale e materiale dei suoi parrocchiani. Il giorno 12 del c.m. È stata fatta una visita ai nostri cari trapassati.
Il sig. Pompedda ha parlato, a lungo. Il giorno 19 la croce in legno ricordante le Missioni del 1912 è stata sostituita con una in ferro donata dal maresciallo della Polveriera di «Campomela» sig. Antonio Spano. Dopo la cerimonia il sig. Grillo ha rivolto alla popolazione nobili parole. Alla partenza i missionari sono stati accompagnati da una moltitudine.

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La Nuova Sardegna, 3 marzo 1950
Da Cargeghe
I lavoratori protestano

CARGEGHE, 2. - Un gruppo ordinato di lavoratori di Cargeghe e di Muros si è recato nella mattinata di ieri al Comune per avere, da parte delle autorità, precisazioni circa la qualificazione, fatta dalla commissione addetta, dei lavoratori agricoli nelle singole categorie (lavoratori permanenti, abituali, occasionali ed eccezionali). A detta dei lavoratori, negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli per l'annata 1945 ai fini della liquidazione degli assegni familiari e di ogni altra assistenza sociale: la commissione sarebbe incorsa in errori di valutazione attribuendo, poniamo, ad un lavoratore, la qualifica di «occasionale» invece che di «permanente». Il gruppo dei lavoratori è stato gentilmente ricevuto in assenza del Capo dell'Amministrazione, dal segretario comunale, rag. Calogero, il quale ha spiegato l'assegnazione dei lavoratori alle varie categorie a termine di legge. I lavoratori non soddisfatti inoltre hanno ricorso alla Prefettura.

Ancora a proposito di un comizio

In relazione a interessate e presunte «precisazioni» di un ex sindacalista fascista, ora dei sindacati liberi, confermiamo quanto già pubblicato circa «un divertente comizio». È vero che l'ameno oratore è stato interrotto da due persone, ma, sembra che non siano di sesso diverso: esse infatti sono i comunisti Luigi Busi e Francesco Spada. Nessuno dei due è mai stato corrispondente de «La Nuova» e a Cargeghe non esplica attività alcun corrispondente de «L'Unità». Quanto alla qualifica di «comunisti» appioppataci da quel divertente signore, non mette conto neppure di occuparsene. Forse il poverino è stato male informato. - (C.R.).

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La Nuova Sardegna, 22 marzo 1950
Da Cargeghe
Riunione del Consiglio comunale e consiglieri poco puntuali

CARGEGHE, 20. - Il giorno 10 u.s. si sarebbe dovuto riunire il consiglio comunale ma non è stato possibile perché i consiglieri presenti non potevano costituire numero legale (infatti erano presenti 7 consiglieri su 15). Pur sapendo che erano all'ordine del giorno, argomenti di grande importanza i signori consiglieri, specialmente quelli di Muros, hanno preferito sbrigare i propri affari o, magari, spremersi il cervello per sapere, in qualche bettola, quanti «trionfi» aveva l'avversario!
Certi consiglieri, di qualunque colore politico, ignorano, o meglio, fingono di ignorare di essere stati mandati dal popolo al consiglio comunale per amministrare la cosa pubblica e non (riga mancante – ndc) raggiunto il numero legale si è riunito il giorno 15 u.s.: in prima convocazione ha esaminato ed approvato all'unanimità le variazioni al bilancio 1950. in seconda convocazione ha deliberato di convogliare al deposito di Cargeghe l'acqua di una sorgente che si trova in regione «Su padru» a 300 metri dall'abitato. Aprendo per questo scopo un cantiere di lavoro, una parte dei disoccupati locali troverà un'occupazione almeno per qualche mese. Altro vantaggio che porterà l'attuazione di quell'opera sarà il notevole aumento del quantitativo di acqua disponibile e la conseguente diminuzione del prezzo dell'acqua stessa (28 lire per m.3.).
*** Si apprende che è stato approvato dall'Assessorato al lavoro il progetto per la costruzione delle fogne nell'abitato di Muros. Si attende pertanto la autorizzazione necessaria per dare inizio ai lavori e per dare una occupazione di 80 giorni ai 25 disoccupati del nostro comune.
Dimenticavamo di fare presente che la causa della noncuranza di quei consiglieri è da ricercarsi nel fatto che la lampadina che deve illuminare [?] è fulminata. Perché non pensa il Sindaco a farla sostituire. Perché il Sindaco non costringe la ditta Fumagalli a rispettare il contratto che la obbliga a riattivare l'impianto lungo la strada Muros-Cargeghe? L'impianto non funziona dal 1943 e dopo cinque anni dalla fine della guerra il signor Fumagalli non vorrebbe avere la bontà di riattivarlo?

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La Nuova Sardegna, 20 aprile 1950
Tre banditi mascherati a Muros
tentato di strangolare nel sonno una signora
Il coraggio della domestica mette in fuga i criminali

MUROS, 19. - Una audacissima rapina, immediatamente sventata per la prontezza di spirito di una vecchia e fedele domestica, si è verificata questa notte a Muros la cui popolazione non ricorda fatti così gravi. Verso l'una, tre individui mascherati, si introducevano attraverso il giardino e da una finestra della cucina, cui veniva asportato un vetro, nella abitazione della signora Giovanna Antonia Manconi ved. Manconi sita nel centro del paese.
I malviventi che evidentemente conoscevano le abitudini della vedova e la ubicazione delle varie camere, penetravano subito nella camera da letto della vecchia signora e per prima cosa tentavano di strangolarla nel sonno.
Svegliatasi di soprassalto la vedova Manconi aveva appena il tempo di lanciare una invocazione di aiuto ed un penoso lamento che veniva raccolto dalla domestica che dormiva in una camera poco discosta e soprastante. La domestica certa Mura Vittoria da Ossi, con coraggio e prontezza di spirito encomiabili, riuscì ad eludere la vigilanza di uno dei malviventi che fungeva da palo nell'andito della casa ed aperto il portone del palazzo stesso, uscita nella strada, bussava alle finestre dei vicini e lanciava acute grida di aiuto che lacerarono lugubremente il silenzio della notte. I vicini prontamente accorsi organizzarono una battuta nei dintorni, ma i banditi si erano prontamente dileguati. Nella fuga avvenuta dal punto stesso in cui erano penetrati, persero una delle maschere di cui si erano coperti il volto e che fu rinvenuta nella cucina. Uno dei tre era inoltre coperto da un lungo camice bianco.
La vedova Manconi, ricca e stimata signora del paese e madre dei dottori Arcangelo, Gavino e Francesco Maria, ha riportato sul viso e sul volto ecchimosi e e segni di strangolamento ma nessuna seria conseguenza. Niente è stato asportato e sia la vita che i beni della signora sono stati salvati dal coraggio e dall'intelligente e accorta azione della domestica.
Il fatto ha suscitato in paese profonda impressione sia per la posizione sociale della vittima, sia per l'audacia dei banditi.
Si coglie ancora l'occasione per richiamare l'attenzione delle autorità di polizia sulla necessità di una più attiva vigilanza su questi paesi da cui il più vicino comando CC. dista oltre quattro chilometri e su cui non viene esercitata sufficiente vigilanza specie di notte. Recenti furti di bestiame ed altri fatti criminosi, già denunciati, dovrebbero convincere coloro che hanno la responsabilità dell'ordine e della sicurezza pubblica a predisporre un minimo di misure atte a prevenire, se non a stroncare, fatti dolorosi come quelli di stanotte, che hanno lasciato il paese sotto un incubo pauroso. P. M.

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La Nuova Sardegna, 25 aprile 1950
Da Cargeghe
L'amministrazione comunale è travagliata dalla crisi

CARGEGHE, 21 -. Il giorno 1. aprile, durante il quale coloro che hanno la fantasia piuttosto feconda si sentono autorizzati a spararle grosse e sonanti come non mai, si disse in Cargeghe, nelle riunioni piazzaiole e altrove, che il consiglio comunale sarebbe «saltato» per le dimissioni di sei consiglieri. Aggiungendo ai sei ipotetici consiglieri dimissionari gli altri due già dimessisi da qualche tempo è facile notare che il consiglio sarebbe realmente «saltato» per mancanza del numero legale essendo, esso consiglio, costituito da 15 membri. Non credendo alle nuove del 1. aprile abbiamo di seguito attinto alcune notizie da parte attendibile. I consiglieri dimissionari si sono infatti ridotti a quattro: uno della minoranza di Cargeghe, e tre di Muros, della maggioranza.
Varie sono le congetture che si fanno circa i motivi che possono avere indotto i suddetti consiglieri a dimettersi. Alcuni dicono che il consigliere di minoranza che è il signor Filippo Ruda, abbia rassegnato le dimissioni perché è stato nominato istruttore interno al cantiere di lavoro, mediante il quale si intendono costruire le fognature nell'abitato di Muros.
Se così stanno le cose non possiamo non ammirare il gesto del suddetto consigliere. Quanto alle dimissioni dei consiglieri di Muros si dice che vogliano esprimere la volontà dei degli abitanti di Muros nell'aspirare alla autonomia comunale. Si pensa che queste dimissioni possano intendersi come una manovra dei democristiani locali desiderosi di far «saltare» non l'amministrazione sardista ma il suo capo, il Sindaco signor Salvatore Oggianu. Se questa è la verità diciamo subito che non è il caso di preoccuparsi tanto alla detronizzazione del sindaco perché non siamo forse troppo lontani dalle nuove elezioni. Nel caso che si voglia conseguire il defenestramento dell'attuale sindaco chi paga il commissario prefettizio? Il comune di Cargeghe può permettersi questo lusso?

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La Nuova Sardegna, 27 aprile 1950
Furti di bestiame
a Muros e Cargeghe

MUROS, 18 -. La carne per le feste pasquali è un genere ricercato e non sempre nei pubblici mercati è facile trovarla.
Ma a Muros una combriccola di ladruncoli hanno visitato l'ovile Trobas portando via otto agnelli e due pecore. Nei giorni immediatamente precedenti alle feste altri ladri o forse gli stessi visitavano altri pollai rubando una ventina di galline.
Da Cargeghe parte di un piccolo gregge di pecore di proprietà di Antonio Solinas prendeva il volo ma il ladro non è stato troppo fortunato perché all'ingresso di Florinas è stato fermato da alcuni giovanetti che nella notte si trattenevano a cantare e a bere qualche bicchiere di buon vino. Il ladro, certo B. G. A. da Lula, è stato tratto in arresto dal maresciallo Porcu, comandante la stazione CC. di Codrongianos. S'indaga per la scoperta di eventuali complici. Da qualche tempo in questo Comune dei ladruncoli scorrazzano indisturbati compromettendo la tranquillità dei pacifici cittadini di questa borgata.
Perché la stazione CC. Di Ossi non comanda delle pattuglie nell'abitato e nelle campagne almeno per rendere più difficile l'azione dei male intenzionati?

Lavori pubblici

Da qualche giorno, con l'inaugurazione del cantiere scuola, si sono iniziati i lavori per il completamento delle fognature nell'abitato di Muros. I lavori procedono bene e con celerità. Speriamo ed auguriamoci che questi lavori ed altri siano portati a buon termine.
Sembra che sia stata approvata la progettazione della strada Muros-Cargeghe-Campanula (Campomela – ndc), di cui parleremo con dettagliati particolari in altra corrispondenza. - (Paolo Merella).

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La Nuova Sardegna, 3 maggio 1950
Gli autori identificati e arrestati – Uno di essi chiede perdono
alla coraggiosa domestica che impedì lo strangolamento

MUROS, 2 -. Accurate ed intelligenti indagini hanno portato all'identificazione dei responsabili dell'audacissima aggressione, di cui i lettori ricorderanno i particolari, avvenuta a Muros nella notte dal 18 al 19 corrente, a danno della signora Manconi ved. Manconi. I responsabili, identificati per P. C. fu G. di anni 45, bracciante agricolo, da Muros, C. L. noto A., di anni 45, muratore da Muros; P. P. fu G., di anni 48, da Cargeghe, sottoposti ad abile interrogatorio hanno finito per confessare. Uno dei responsabili, chiedendo perdono in ginocchio alla vecchia fedele domestica, che come si ricorda con la sua prontezza di spirito aveva sventato la rapina e lo strangolamento della vecchia signora, diceva che a trasportarlo all'insano atto fu un bicchiere di buon vino.
Le indagini, sono state condotte con intelligenza ed acume veramente encomiabili dal solerte brigadiere Pais, comandante la stazione CC. di Ossi, coadiuvato da pochi (troppo pochi invero) militi della stazione, che hanno trascorso notti insonni, alternando i tanti e complessi servizi della giurisdizione, con le difficili indagini iniziate con scarsissimi elementi. Sono stati pure rintracciati vari oggetti usati dai criminali nella notte del reato e tra questi un lenzuolo con cui uno dei banditi si era avvolto e che noi abbiamo chiamato lungo camice.
L'identificazione dei responsabili ed il successivo loro internamento nelle carceri di San Sebastiano ha restituito la tranquillità alla popolazione.
P. M.

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La Nuova Sardegna, 18 maggio 1950
Da Cargeghe
Giornata della Mamma

CARGEGHE, 12 -. Il giorno 8 u.s. si è celebrata nell'asilo «D. G. Maria Corda» la «Giornata della mamma». Sono intervenuti alla cerimonia commemorativa il Sindaco Oggianu, il parroco d. Bartolomeo Demartis ed un folto gruppo di signore.
Il discorso è stato tenuto dal parroco che ha messo in luce, con la consueta semplicità di linguaggio e facilità di argomentazione, gli scopi di alto significato morale che si propone la O.N.M.I. A numerose mamme del paese è stato servito un pranzo da parte della O.N.M.I.
C. R.

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La Nuova Sardegna, 23 maggio 1950
Da Cargeghe
A proposito di servizi automobilistici

CARGEGHE, 22 -. In una corrispondenza da Florinas, su un altro giornale si chiedeva alla società che esplica il servizio di collegamento fra alcuni paesi ed il capoluogo, che il pullman Sassari-Tula passasse anche per Muros, Cargeghe e Florinas in modo che potessero ricevere la posta ed i giornali nella mattinata anziché alle 15.30. Noi non siamo di questo parere, infatti prima di chiedere alla S.C.I.A. tale provvedimento è necessario, a nostro avviso, che quella società automobilistica ponga termine all'inconveniente che grava su coloro che «debbono» servirsi, per recarsi a Sassari degli unici mezzi, esigui ed inadeguati, di collegamento col capoluogo, i viaggiatori di Banari, Florinas, Cargeghe e Muros debbono e vogliono viaggiare comodamente perché il biglietto che pagano dà a loro questo diritto. In conclusione essi sono stanchi di viaggiare in macchine, tipo FIAT 500 o carro buoi, in cui per nulla possono compiangere la sorte delle sardelle in scatola.

Consiglio comunale

Il consiglio comunale si è riunito in seduta urgente con la presenza (strano ma vero) di tutti i membri. All'ordine del giorno figuravano questioni concernenti la strada, già progettata e approvata dall'assessorato LL.PP., che unirà Muros e Cargeghe alla statale che passa per Campomela. Dopo serena e pacifica discussione è stato deliberato, quasi all'unanimità, che il Comune di Cargeghe prenda l'appalto della costruenda strada e che stabilisca chi dovrà dirigere i lavori. - (C. R.).

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