a cura di Giuseppe Ruiu
In questo nuovo lavoro si riporta una selezione di articoli riguardanti i vicini centri di Cargeghe e Muros - all'epoca appartenente amministrativamente a Cargeghe - apparsi tra le colonne della "Nuova Sardegna" tra il maggio del 1947 e il maggio del 1950. Il
quotidiano locale dopo la censura del periodo fascista riprenderà le
sue quotidiane pubblicazioni nell'aprile del 1947.
Sono articoli - trascritti fedelmente ad eccezione di alcuni nominativi riportati con le sole iniziali - che offrono un interessante spaccato sociale, politico ed
economico, ricco di conflitti e contrasti, di rivendicazioni,
speranze e disillusioni di due comunità all'alba di una nuova era
dopo le macerie morali e materiali lasciate dalla dittatura e dal
secondo conflitto mondiale.
Testata d'epoca della "Nuova Sardegna"
Foto tratta da: La rinascita della stampa sarda
La Nuova Sardegna, 15 maggio 1947
Da Cargeghe
Riunione del Consiglio
Comunale
CARGEGHE,
14 – Si è riunito il consiglio comunale. Il sindaco Oggiano ha
deplorato la sistematica assenza della maggior parte dei consiglieri
confermando che questo fatto lo costringerà di qui in avanti ad
applicare verso gli assenti abituali le previste sanzioni. È stato
approvato l'aumento tariffe imposte tasse comunali, e imposte
consumo, aumentato il carovita dei dipendenti comunali come di legge,
accolte le dimissioni del consigliere Sanna Giov. Maria. Una vivace
discussione si è avuta per la richiesta da parte del Genio Civile di
una maggiore spesa per completamento fognature, per cui è stato
osservato che se i lavori non sono terminati non vi è da fare alcun
addebito all'amministrazione bensì all'impresa che, iniziati i
lavori da oltre sette mesi avrà al massimo fatte trenta giornate di
lavoro. È stato deliberato di accordare la maggiore spesa mandando
però per conoscenza all'Alto Commissario per la Sardegna ed al
Ministero lavori pubblici una comunicazione sulla reale situazione.
*
La Nuova Sardegna, 29
maggio 1947
Da Cargeghe
Autolinee – Fognature
CARGEGHE,
28. - Sin dai primi del febbraio scorso è stato ripristinato il
servizio di corriere Banari-Florinas-Cargeghe-Muros-Sassari, ma
dobbiamo constatare che il più dei giorni sia a Cargeghe che a Muros
la maggior parte dei passeggeri, e qualche volta addirittura tutti,
vengono lasciati a terra. Naturalmente ciò dà adito a incresciosi
incidenti che si verificano spesso tra il personale viaggiante,
impossibilitato, nonostante la buona volontà, a caricare tutti, e
quelli che rimangono a terra che si vedono costretti a farsi ben 12
chilometri a piedi. L'inconveniente potrebbe essere eliminato o
facendo viaggiare una vettura con un maggior numero di posti, oppure
non facendo salire sulla corriera i passeggeri di Siligo, già
provvisti di altre due corse giornaliere, come più volte è stato
promesso dalla direzione della SCIA a questa amministrazione
comunale.
- Fra
qualche giorno saranno ripresi i lavori per il completamento delle
fognature. Vogliamo sperare, ora che l'impresa è stata affidata ad
una ditta seria, che l'opera sia condotta presto a termine.
*
La Nuova Sardegna, 7
dicembre 1947
Furti – Servizio
automobilistico
CARGEGHE,
5. - Nella notte dal 2 al 3 nel cortile di proprietà del signor Ruda
Filippo, sono state rubate due oche del peso di Kg. 10 circa ognuna,
una tacchina, 8 polli e due galline. Nessuna traccia dei ladri che
agiscono indisturbati sia per la mancanza nel paese di un qualsiasi
agente dell'ordine, sia per completa oscurità che regna nelle strade
dato che l'amministrazione comunale è ormai stanca di mettere le
lampadine della luce pubblica pubblica che si fulminano
immancabilmente il giorno dopo. Sarebbe ora che le autorità si
decidano a staccare almeno due agenti dalla stazione carabinieri di
Ossi, con fissa dimora a Cargeghe dove per di più esiste il locale
apposito già bello e pronto.
- Da
circa un mese non vediamo più rispettato l'orario di partenza da
Sassari della corriera per Cargeghe-Banari e ciò dipende dal fatto
che dipende dal fatto che il suddetto automezzo viene staccato
giornalmente da Sassari a Uri da dove rientra con vario ritardo
nell'ora stabilita per la partenza per Banari.
*
La Nuova Sardegna, 20
aprile 1948
A CARGEGHE
CARGEGHE,
19 notte. - Le elezioni per il Senato della Repubblica hanno dato i
seguenti risultati: Macciotta 50, Lamberti 151, Abozzi 18, Polano 53,
Marras 10.
*
La Nuova Sardegna, 22
aprile 1948
A Cargeghe
CARGEGHE,
21 – Ecco il quadro dei voti di lista e di quello preferenziale per
le elezioni alla Camera dei deputati: voti validi 685, nulli 5,
elettori 750, votanti 690 (maschi 350, femmine 340):
Pax et
iustitia: 0.
Fronte:
54 (Laconi 35, Lai 6, Polano 35, Setzu 1, Siotto 1, Spanu 26).
Pensionati:
6. (Fois 4, Pinna 1, De Gioannis 3, Manca 1).
Socialismo:
13. (Caddia 2, Congiu 2, Cottoni 9, Macciotta 1, Sensini 5).
M. N. D.
S.: 0.
M. S. I.:
14 (Angioy 12, Bagedda 3, Deidda 1, Fadda 9, Mariotti 7, Palmas 1,
Pazzaglia 1).
Repubblicana:
48 (Garibaldi 13, Ballero 2, Deidda 3, Falchi 12, Saba 37, Senes 1).
Lega
sarda: 0.
Monarchica:
6.
Blocco:
40 (Abozzi 26, Abeltino 9, Angioni 7, Are 1, Cocco-Ortu 1, Era 4,
Madau 1, Perantoni 1, Susini 2).
D. C.:
460 (Segni 270, Cara 5, Chieffi 267, Corrias 1, Fadda 196, Mannironi
13, Mastino 1, Murgia 1, Sailis 1, Scanu 98, Vieri 2).
Sardisti:
44 (Contu 2, Gessa 1, Mancaleoni 11, Melis 2, Pinelli 10, Pinna 3,
Puggioni 25, Soggiu P. 2, Sotgiu B. 18).
*
La Nuova Sardegna, 31
agosto 1948
Da
Cargeghe
Autoservizi
– Disoccupazione
CARGEGHE, 30. - Da circa un mese, appena cioè avuto sentore della
attività della Mutton, la direzione della SCIA si è affrettata a
mandare ai comuni di Florinas, Cargeghe e Muros una lettera in cui
prometteva il ripristino di una seconda corsa per i suddetti paesi.
Di questa promessa, fatta forse per tacitare eventuali inviti alla
ditta Mutton, non abbiamo avuto nessun esito ed intanto mentre ora in
quasi tutte le linee si viaggia celeri e comodamente seduti e si può
giungere a Sassari sia al mattino che al pomeriggio, noi siamo
costretti ancora a viaggiare in piedi sempre quando, dopo disgustose
lotte che qualche volta trascendono in autentiche zuffe, si riesce a
penetrare dentro l'autobus.
** Finiti i lavori agricoli comincia di nuovo a farsi sentire il
grave problema dei disoccupati. Sappiamo che il Genio civile ha già
approvato i lavori di costruzione d'una strada da Cargeghe alla
stazione ferroviaria di Campomela ed inoltre 100 metri di fognatura
nell'abitato di Muros e l'allaccio al serbatoio principale delle
vicine sorgenti di Bolotana e Cantareddu, tutto un complesso di
lavori insomma che se venissero quanto prima appaltati allevierebbero
la precaria situazione di circa quaranta famiglie, oltre a creare
delle opere di urgente necessità per tutti.
*
La
Nuova Sardegna, 1 settembre 1948
Le
zanzare ricompaiono nel territorio di Cargeghe
CARGEGHE, 31. - Non ci lamentiamo per la impressionante invasione di
mosche, chè tanto di tratta di male comune. Parliamo piuttosto delle
zanzare che hanno preso d'assalto l'abitato con la logica conseguenza
dello sviluppo di numerosi casi di malaria. Si risulta che un
funzionario dell'E.R.L.A.A.S., in giro d'ispezione, passando su un
focolaio bonificato poche ore prima dalla squadra di servizio, abbia
potuto trovare in piena vitalità numerose larve, di cui addirittura
alcune pronte al volo.
Non sappiamo se detto ispettore abbia preso severi provvedimenti nei
riguardi degli addetti alla squadra di bonifica, però sarebbe bene
che il controllo sugli uomini si estendesse oltre che al lavoro per
cui sono comandati anche alla loro attività nei vari orti e vigne
che attraversano.
Durante il periodo della sottoscrizione pro disoccupati gli operai
dipendenti del deposito munizioni di Campo-Mela con nobile gesto,
hanno raccolto la bella somma di lire 30.000 da destinare alla
riparazione della (riga mancante - ndc) al suddetto Deposito.
Molti mesi sono passati ed ancora non abbiamo visto nessun
miglioramento della strada né d'altra parte siamo riusciti a sapere
quale fine abbia fatto la somma raccolta.
*
La
Nuova Sardegna, 1 settembre 1948
Il
cimitero di Muros è in completo abbandono
MUROS, 31. - Il cimitero di questo paese è in completo abbandono.
L'erba è cresciuta, rigogliosa, senza che nessuno si sia mai curato
di farla estirpare. Oggi l'erba secca domina tutto; croci e tombe
sono completamente coperte. Il becchino funge da messo comunale,
guardia e fontaniere. Ma se costui non può assolvere questi compiti,
perché l'Amministrazione comunale non provvede a nominare qualcun
altro fra i tanti disoccupati di questo paese? Basterebbe solamente
pulirlo due o tre volte all'anno per dare al luogo sacro l'aspetto
che gli compete.
*
La
Nuova Sardegna, 5 settembre 1948
Per
l'autolinea Sassari-Florinas-Banari
In merito alla nostra corrispondenza da Cargeghe, pubblicata il 31
u.s. Che attribuisce alla direzione della SCIA un immaginario allarme
in seguito alle altrui attività automobilistiche, ciò che la
avrebbe spinta a promettere ai comuni di Cargeghe e Florinas,
un'altra corsa automobilistica che invece non è stata istituita, la
direzione della SCIA ci comunica: «In
seguito all'aumentato traffico, resosi più intenso nel periodo
estivo, come in tutte le altre autolinee, la Scia ha assegnato alla
corsa supplettiva Sassari-Florinas, una vettura di maggiore capacità.
Successivamente, con proposta in data 12 agosto, essa ha richiesto al
competente ispettorato, l'approvazione del nuovo programma di
servizio, comprendente tre coppie di corse nel tratto
Sassari-Florinas. In data 23 stesso ne ha sollecitata
l'autorizzazione, con istituzione del servizio anche nei giorni
festivi. L'immediato inizio della prospettata corsa dipende dal
rilascio della già chiesta autorizzazione, e non dalla Scia, che
segue con attenzione le necessità degli autoservizi affidatile.»
Nel pubblicare questo chiarimento
dobbiamo aggiungere doverosamente un sincero riconoscimento della
buona volontà della Scia nel favorire le esigenze della popolazione.
Questa impresa di trasporti, formata con capitali esclusivamente
locali, e perciò limitati, ha sviluppato la sua attività con
iniziative consone alle necessità della zona da essa servita. Si
deve ascrivere a merito della Scia oltre l'istituzione di corse
giornaliere multiple, anche per centri relativamente lontani, lo
studio dei collegamenti con le stazioni ferroviarie ed infine la
istituzione delle corse festive.
Le nostre segnalazioni non sono
quindi intese a criticare l'opera di una società, della quali anzi
segnaliamo le benemerenze, ma a rendere noti desideri, proposte e
lagnanze delle popolazioni interessate, le quali, attraverso la
pubblicità data dalla stampa, possono discernere ciò che è
giustificato e ciò che invece rappresenta pretesa infondata.
*
La
Nuova Sardegna, 12 settembre 1948
Furto
di lana
MUROS, 11. - Nella notte dal 9 al
10 ladri sconosciuti, penetrati dal tetto, hanno asportato dal
magazzeno del sig. Luigi Tolu un quantitativo di lana per un valore
di oltre duecentomila lire di proprietà dell'industriale Lorenzino
Moretti. Sembra che la refurtiva sia stata trasportata lontano per
mezzo di camions.
I carabinieri, recatisi sul
posto, hanno iniziato le indagini. I ladri hanno potuto meglio
portare a termine i loro piani favoriti dalle tenebre. Occorre che i
nostri amministratori si interessino per risolvere le deficenze del
servizio elettrico, mediante una accurata revisione dell'impianto.
*
La
Nuova Sardegna, 27 ottobre 1948
Problemi
di Muros in attesa dell'autonomia
MUROS, 23. - Il 10 settembre c.a.
La Deputazione provinciale ha espresso parere favorevole per la
ricostituzione del Comune di Muros. Si spera che la pratica sia stata
già inoltrata al Ministero competente e che l'ordine di
ricostituzione non tardi ad arrivare. È da anni che la nostra
popolazione attende con pazienza. Il consiglio comunale è composto
da Cargeghesi e Muresi. Avrebbero potuto amministrare, regnando
l'accordo tra loro, equamente tanto Muros quanto Cargeghe. Ma
ultimamente è sorto tra loro un vecchio antagonismo. Sedute rumorose
e lunghe inutili discussioni ne furono i primi sintomi. Oggi la
maggior parte dei consiglieri di Muros diserta le riunioni comunali,
lasciando agli altri il peso, non sempre lieve, di amministrare
entrambi i paesi. Naturalmente le necessità di Muros vengono
trascurate dai rimasti, in maggioranza di Cargeghe. Ne dà prova
l'igiene pubblica che, nonostante le continue insistenze, anche in
sede di consiglio dell'Ufficiale sanitario, lascia molto a
desiderare: immondezzai nelle immediate vicinanze dell'abitato,
rifiuti d'acqua delle fontanelle e dell'abbeveratoio che stagnano
dando luogo a gravi inconvenienti, lavatoio ed abbeveratoio puliti
molto raramente.
Non ci siamo ancora resi conto
del perché la fontanella che sorge al centro del paese, cui due
terzi o quasi della popolazione andavano ad attingere acqua, da più
mesi sia chiusa.
Forse sembrerà ai nostri bravi
amministratori cosa molto difficile acquistare una chiavetta e
farcela applicare da un qualsiasi operaio.
In attesa dell'ordine di
ricostituzione del Comune speriamo che fra i consiglieri di entrambi
i paesi ritorni l'accordo e con l'accordo una buona amministrazione
anche per Muros.
*
La
Nuova Sardegna, 10 novembre 1948
L'Arcivescovo
mons. Mazzotti in visita pastorale a Cargeghe
CARGEGHE, 9. - Ricevuto
all'ingresso del paese da tutte le associazioni religiose dal sindaco
con tutta la giunta e le altre autorità civili e militari è giunto
S. E. l'Arcivescovo di Sassari mons. Mazzotti in visita pastorale.
Attraversata la via principale del paese tutto ornato di archi di
trionfo, l'Arcivescovo è arrivato in parrocchia, dove dopo le
funzioni religiose, ha impartito la S. Cresima a circa 60 fra bambini
e bambine.
Trascorso tutto il pomeriggio tra
visita pastorale e colloqui con gli esponenti delle varie
associazioni religiose, S. E. Mazzotti è partito a tarda sera per
Sassari, salutato ed applaudito da una numerosa folla. Una lode al
nostro parroco monsignor Secchi per l'ordine e la perfetta
organizzazione di tutte le cerimonie succedutesi.
*
La Nuova Sardegna, 11 novembre
1948
Da
Cargeghe
Servizi
automobilistici
CARGEGHE, 10. - Da un mese circa
la vettura della Scia che parte da Sassari alle ore 13.15 porta a
Florinas la posta ordinaria ed i giornali. L'amministrazione comunale
di Cargeghe ha da vario tempo pregato la direzione delle poste di
estendere anche a noi questo beneficio, ma sinora senza alcun
risultato. Vogliamo però sperare che la direzione delle poste
esaudisca quanto prima questo nostro modesto desiderio che ci
permette di ricevere posta e giornali con tre ore di anticipo.
*
La Nuova Sardegna, 17
novembre 1948
Scuole
appena riaperte e subito richiuse
MUROS, 12. - A Muros le scuole
appena riaperte sono state chiuse per ordine del direttore didattico
prof. Ganga perché i locali scolastici necessitavano di pronte ed
urgenti riparazioni. Frattanto si sviluppava una forte epidemia di
morbillo per cui l'ufficiale sanitario ritenne opportuno rinviare
l'inizio delle lezioni. Ora però, quantunque i locali siano stati
riparati e l'ufficiale sanitario abbia dato il nulla osta per la
riapertura, dandone comunicazione a chi di competenza, le lezioni non
sono state ancora riprese. Che cosa si aspetta?
*
La
Nuova Sardegna, 30 dicembre 1948
Un'utile
iniziativa del Sindaco di Cargeghe
CARGEGHE, 29. - Invitati dal
sindaco per venire incontro ai disoccupati hanno subito risposto i
seguenti proprietari terrieri con le somme a fianco di ciascuno
indicate, somme da adibire alla riparazione della strada vicinale
Cargeghe-Campo Mela: Avv. Vittorio de Tura L. 8.000; Donna Maria
Solinas 8.000; Donna Giuseppina Pitzolo 6.000; Don Battista Diaz lire
8.000.
Mentre a nome dei disoccupati,
porgiamo un grazie di cuore ai nobili benefattori, preghiamo tutti
gli altri proprietari che ancora non hanno corrisposto, di voler
versare quanto prima una adeguata somma che oltre che alleviare la
miseria di tante povere famiglie contribuirà a rendere praticabile e
carreggiabile quella strada su cui essi svolgono la loro maggior
attività agricola.
*
La
Nuova Sardegna, 22 febbraio 1949
La
partenza da Cargeghe del parroco mons. Secchi
CARGEGHE, 21 – Dopo nove anni
di permanenza fra noi è partito oggi, chiamato a reggere la
parrocchia arcipretale di Ploaghe, il nostro parroco mons. Vincenzo
Secchi. Dai tre giorni precedenti la partenza è stato da parte di
tutto il popolo un continuo omaggio e tributo di affetto veramente
commovente. Nel pomeriggio di sabato il consiglio comunale al
completo ha ricevuto mons. Secchi, nella sala del Sindaco, per un
rinfresco di commiato: alla partenza, presente tutto il popolo con le
autorità civili e militari, erano giunti da Sassari in
rappresentanza dell'arcivescovo, mons. Filia, mons. Loriga, mons
Tolu, accompagnati da altro fitto stuolo di sacerdoti che hanno
seguito il corteo sino a Ploaghe.
Pure a Ploaghe hanno accompagnato
il loro amato pastore moltissimi cargeghesi servendosi di autobus
della Scia e di altre macchine private. In nome di tutto il popolo ha
detto delle nobili e commoventi parole il sig. Filippo Ruda.
A mons. Secchi, chiamato per i
suoi alti meriti dalla fiducia dei superiori a un posto ben più
impegnativo, vada il saluto augurale di tutti i suoi parrocchiani che
sempre lo hanno seguito e stimato, che serbano di lui il ricordo che
egli ha lasciato nella nostra chiesa parrocchiale che dalle sue
esperti mani è stata completamente rifatta e rimodernata.
*
La
Nuova Sardegna, 15 aprile 1949
Da
Cargeghe
Si
prega per la pioggia
Cargeghe, 14. Per la persistente
siccità oltre che vedere diminuire giornalmente la portata di acqua
del serbatoio di distribuzione, notiamo lo stato veramente disastroso
delle campagne. Mentre è irrimediabilmente compromesso il raccolto
delle fave e dei piselli, comincia a profilarsi la minaccia per i
seminati che già soffrono per la prolungata mancanza del loro
prezioso alimento. Oggi, tutto il popolo al completo, ha portato in
processione i Santi patroni Quirico e Giuditta (Giulitta -
ndc) per le vie del paese e per le campagne, implorando la
pioggia per salvare tutti dalla fame e dalla miseria.
*
La
Nuova Sardegna, 11 maggio 1949
Interessanti
aspetti delle elezioni in Sardegna
Il
confronto, centro per centro, con i risultati del 18 aprile e l'esame
dei singoli voti preferenziali confermano che l'opinione pubblica
degli elettori va configurando nell'isola una nuova situazione
politica che segna un sensibile regresso della D. C. e l'affermazione
di altre forze di centro e di sinistra a Cargeghe
Cargeghe. 10 – I voti
preferenziali sono stati così assegnati:
PC: Sotgiu 51, Bussalai 49, Pinna
3, Marras 2, Cherchi 44, Sanna 14, Piras 4, Delogu 18, Manca 1,
Mariani 13, Zucca 2, Polo 1.
PSLI: Bassu 29, Cantilena 2,
Cottoni 29, Frau 2, Maciotta 17, Pinna 1, Rizzu 1, Ruiu 9, Ulgheri 9.
4 MORI: Azzena 59, Bua 46,
Bullitta 1, Casu 6, Chiarini 1, Dettori 1, Manca 1, Manconi 10,
Murgia 1, Muzzetto 3, Oggianu 4, Sotgiu 41, Spanedda 64, Vincentelli
1.
MSI: Satta 27, Angioj 3,
Bianchina 29, Fadda 25, Fiori 7, Pinna 24, Sanna 2, Satta 2, Soro 1,
Ventura 1.
DC: Azzena 9, Cherchi 42, Costa
54, Deriu 122, Devilla 33, Ferracciolo 5, Filigheddu 36, Fiorentino
3, Manca 18, Masala 2, Masia 50, Passino 12, Puliga 43, Secchi 22,
Siotto 57, Solinas 10, Stara 141.
PSI: Bellu 1, Bianchi 1, Gabella
2, Lai 1, Pitzalis 1.
LUSSU: 0.
PNM: Bargone 18, Casula 22, Ciusa
31, Coda 12, Corda 19, Era 37, Maiorano 3, Marogna 5, Passino 4, Pilo
Flores 42, Pinna 9, Pirino 2, Pirisino 36, Sardo 23, Scotti 2,
Solinas 6.
SCUDO: Avet 1, Piras 1, Murtas 1,
Sonnu 1.
Quanto alla nuova situazione
politica si osserva che c'è un sensibile progresso dell'estrema
sinistra (76 voti socialfusionisti e comunisti contro i 54 del fronte
popolare), mentre i democristiani hanno avuto quasi la metà dei
suffragi del 18 aprile (256 contro 460) e i sardisti alleati
repubblicani hanno riportato 99 voti contro i 92 delle due liste
separate dello scorso anno (44 i sardisti e 48 il PRI). Il MSI è
passato da 14 a 48 voti, il PSLI da 13 a 42 e i monarchici da 6 a
141.
*
La
Nuova Sardegna, 8 luglio 1949
Da
Cargeghe
Focolaio
malarigeno prontamente aggredito
CARGEGHE, 7. - Già da qualche
tempo è stato individuato dai tecnici dell'E.R.L.A. A.S. Un focolaio
positivo di zanzara malarigena e dobbiamo lodare la tempestività con
cui detto focolaio è stato aggredito bonificando per di più per un
raggio di tre chilometri; tutto ciò dimostra la preparazione dei
funzionari e la serietà della lotta. Quello però che dobbiamo
lamentare è la spericolatezza degli autisti che attraversano a tutte
le ore l'abitato a velocità pazza mettendo in continuo pericolo
l'incolumità di bambini e grandi.
Anche stamane, verso le ore 9,30,
a metà strada tra Muros e Cargeghe, due grosse macchine
dell'E.R.L.A.A.S. Che cercavano di sorpassarsi a vicenda, hanno dato
fra loro un bel cozzo e solo per miracolo è stato evitato
l'investimento del signor Marche Giuseppino che transitava
tranquillamente proprio sul bordo della strada. Preghiamo quindi i
dirigenti dell'E.R.L.A.A.S. Di avvertire i propri autisti di essere
un po' più cauti e più calmi specie quando attraversano l'abitato.
*
La
Nuova Sardegna, 23 agosto 1949
Le
polemiche immortali
Muros
e Cargeghe alle prese per l'acqua
MUROS, 23. - Il 12 corr. alle 19
ha avuto luogo presso la casa comunale una animatissima seduta del
Consiglio per discutere il seguente ordine del giorno: 1) esproprio
sorgente per acquedotto Muros-Cargeghe; 2) esproprio terreno per
immondezzaio; 3) esproprio terreno per case popolari; 4) opere
pubbliche acquedotto, fogne, strade, edificio scolastico. Pubblico
numeroso quantunque poco corretto. La discussione della prima parte è
stata vivace ed animatissima. Dei nove consiglieri presenti due, il
sig. Filippo Deruda e Giommaria Brandina si sono subito battuti
contro l'esproprio di una sorgente che con le sue acque dovrebbe
alimentare l'acquedotto già esistente che però non riesce a
provvedere al fabbisogno necessario soprattutto per il paese di Muros
che soffre da vari anni sia in inverno che in estate della mancanza
dell'indispensabile alimento. Non riusciamo a capire per quale
ragione i due su citati consiglieri si siano opposti per la
attuazione di un'opera così importante e di cui tutti sentiamo la
assoluta necessità. Non vede il sig. Brandina tutti i giorni lunghe
torne di donne e bambini che si recano alla fontana [?] per attingere
un po' d'acqua poco potabile e calcarea? Non sente le continue
lamentele della popolazione ed in modo particolare delle mamme di
famiglia che in casa sono senza Acqua? Ora credendo che gli utenti
abusassero, soprattutto nella parte bassa del paese, dell'acqua del
vecchio acquedotto, si è rimediato costringendo i vari utenti ad
applicare i contatori onde limitare l'uso ed evitare la spesa. Questo
lavoro è stato ultimato eppure l'acqua, che viene distribuita solo
poche ore durante la giornata non arriva nella parte alta del paese.
Che cosa ne pensano il Deruda e Brandina? Non credono che se l'acqua
fosse stata sufficiente ne avrebbero usufruito tutti? Poi come si può
affermare con tanto candore che l'acqua è sufficiente quando manca
in inverno cioè anche durante la stagione delle piogge?
Le cose stanno diversamente Sig.
Deruda e Brandina e la popolazione tutta prende atto di questo vostro
atteggiamento contrario agli interessi del paese da voi amministrato.
Le parentele, le amicizie e le clientele si devono trascurare quando
interessi superiori lo impongono. Fortunatamente la proposta è stata
approvata con 7 voti contro due ed ora si attende con ansia che
presto i lavori vengano iniziati onde ridare alla laboriosa
popolazione di Muros l'acqua sufficiente al suo fabbisogno.
Nella stessa seduta è stata
approvata l'espropriazione di un pezzo di terreno denominato «Sadde»,
onde attribuirlo a pubblico immondezzaio. Il provvedimento è quanto
mai opportuno, ma non sarebbe stato meglio espropriare il terreno un
po' più distante dal paese? «Sadde» è a pochi metri dall'abitato
e gli inconvenienti che detta vicinanza presenta sono abbastanza
chiari. Non sarebbe stato più opportuno tenere presente anche le
norme sanitarie vigenti a riguardo? Pensiamo che con un po' di buona
volontà si possa rimuovere anche a questo inconveniente. È stato
approvato anche l'esproprio di aree fabbricabili per la costruzione
di case popolari. La discussione dell'ultima parte dell'o.d.g. è
stata rinviata ad altra seduta.
A titolo di cronaca riferiamo che
subito dopo il termine della seduta del Consiglio il signor Marchi
Giuseppino, proprietario della sorgente da requisire, ha investito
pubblicamente con male parole il cons. comunale sig. Salvatore Tolu,
che tanto aveva caldeggiato la necessità di requisire detta fonte.
Pare che l'incidente abbia un seguito giudiziario. - P.M.
*
La
Nuova Sardegna, 21 settembre 1949
Da
Cargeghe
Provvedimenti
militari che disturbano i civili
CARGEGHE, 20. - Da qualche giorno
si levano insistenti le lamentele di molti proprietari dei terreni
adiacenti al reticolato del deposito munizioni di Campomela per le
severe disposizioni adottate dall'autorità militare sul normale
transito svolgentesi nella proprietà privata confinante con il
suddetto deposito munizioni. Sul lato sud est del recinto esiste una
carrareccia proprio adiacente al reticolato dove normalmente si
svolge un gran traffico e sui cui, da qualche tempo è stato inibito
il passaggio perché disposizioni superiori non permettono di
avvicinarsi al reticolato a meno di cinquanta metri. Speriamo che il
Comando militare della Sardegna senta le giuste lagnanze degli
interessati e voglia provvedere in merito anche per evitare in
seguito gli spiacevoli incidenti che già si sono verificati.
*
La
Nuova Sardegna, 21 settembre 1949
Disoccupazione
Nel pomeriggio di sabato 17 una
trentina di disoccupati di Muros hanno fatto una ordinata
manifestazione di protesta davanti alla casa comunale, dove alcuni
rappresentanti sono stati ricevuti dal Sindaco e dai Carabinieri
espressamente giunti da Ossi. Da parte delle autorità locali è
stato ad essi promesso tutto l'interessamento perché quanto prima
venga eliminata la loro veramente precaria condizione di disagio.
Ha tenuto comizio pubblico per il
partito comunista certo Pedroni che dopo aver accusato i due
quotidiani di Sassari di essere giornali di partito e
sistematicamente negatori della verità, ha pontificato la serietà
del suo giornale «L'Unità» l'unico che tenga informato il popolo,
senza alcuna ombra di menzogna, su tutti gli avvenimenti esteri e
nazionali. Dopo le solite ed ormai troppo sfruttate accuse al
Governo, a De Gasperi, a Scelba, al Papa, il poco brillante oratore
ha chiuso prospettando le bellezze di Piazzale Loreto per tutti gli
oppositori della marcia trionfale del Comunismo ed invitando tutti a
comprare «L'Unità».
Nessun applauso.
*
La
Nuova Sardegna, 3 dicembre 1949
Da
Cargeghe
Nella
condotta medica
CARGEGHE, 2. - Dopo cinque anni
di permanenza nel nostro paese, il dr. Pasquale Filigheddu ha
lasciato la condotta medica perché trasferito ad altra sede. Al
valoroso medico, che era tenuto in grande considerazione e molta
stima, le autorità e la popolazione tutta, hanno tributato una
manifestazione di affetto e riconoscenza, formulando i migliori
auguri per il suo avvenire. Come nuovo medico condotto è qui giunto
il dr. Arturo Demartis. La popolazione gli porge un deferente saluto.
- A.M.
*
La
Nuova Sardegna, 27 gennaio 1950
Da
Cargeghe
A
proposito di facce di bronzo
CARGEGHE, 26. - Non dovremmo dare
per diverse ragioni una risposta all'articolo «Movimentata seduta al
Consiglio Comunale di Cargeghe», firmato (F.R.), apparso nel
quotidiano democristiano. Rispondiamo soltanto perché è giusto che
tutti sappiano per quali ragioni l'amministrazione locale ha agito in
un modo anziché in un altro.
Le ragioni che hanno indotto i
locali amministratori a stabilire una tariffa al disotto dell'invito
rivolto al nostro Comune dal Prefetto di Sassari con la nota n. 30077
div. [?] del 27-11-49 sono le seguenti: 1) la pessima annata che ha
messo il pastore (proprietario, poniamo, di 150 pecore) di non poter
produrre più di 20 litri di latte giornalieri; 2) il notevole
ribasso del prezzo del latte (si dice del 50 per cento); 3) lo
sconfortante aumento dei contributi unificati. Si noti che un tizio,
da Cargeghe, proprietario di un centinaio di pecore, è stato tassato
per 140 mila lire.
Dopo il periodo «alla proposta
di un consigliere di minoranza... » di cui non si capisce nulla così
come nulla può avere [?] dovrebbero avere un certo nesso logico con
il suddetto periodo, dal quale sono separate mediante punto e
virgola): «offrendo un esempio deplorevole al popolo dal quale
questi signori hanno ricevuto il mandato di amministrare la cosa
pubblica». Dica il popolo di Cargeghe, non noi, al signor
consigliere di minoranza e corrispondente di quel giornale chi è
colui che è andato in seno all'Amministrazione comunale con la
premeditazione di fare bordello, di mettere il bastone fra le ruote e
di impedire gli altri di fare il bene di quel popolo, che nelle
elezioni del '46, lo ha ritenuto degno, soltanto, di gustare l'amaro
calice della sconfitta! Parla il corrispondente F.R. di «discussione
poco scrupolosa» nei confronti di quella svoltasi nella seduta del
consiglio comunale del 16 u.s., dunque, colui che dice
«totalitariamente» per dire totalmente, colui che incomincia un
periodo per terminarlo, magari, in un altro articolo, vale a dire, il
signor consigliere di minoranza non ha partecipato alla seduta
durante la quale si è svolta la «discussione poco scrupolosa»:
(Non avrebbe potuto dire meglio: modo di discutere poco scrupoloso?).
Parla, ancora, il suddetto consigliere, di «faccia bronzea» nei
confronti degli amministratori sardisti.
Dite voi, lettori, come si può
definire la faccia di colui il quale in un consiglio comunale, mentre
gli altri cercano di condurre la «piccioletta baca» in porto,
produce o cerca di produrre falle? Come si può definire la faccia di
colui che ama scrivere in un quotidiano «totalitariamente» per
totalmente?
Apprendiamo che il Comune ha
vinto la lite contro Antonio Cubeddu, ex applicato del nostro Comune.
Riconosciamo come giusto il dolore o il livore del suddetto
consigliere di minoranza, che per il bene del popolo, si augurava la
vittoria del suddetto Cubeddu. - (C.R.).
*
La
Nuova Sardegna,3 febbraio 1950
Da
Cargeghe
Nel
Consiglio comunale
CARGEGHE, 3. - Il Consiglio
comunale, riunito in seduta straordinaria, ha approvato una spesa
preventiva di lire 600.000 relativa al progetto circa la costruzione
delle fogne nell'abitato di Muras (Muros – ndc). La seduta
si è svolta in una rara atmosfera di serenità. Diciamo rara perché,
poche volte, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere
l'amministrazione locale discutere e deliberare senza che,
sistematicamente, la seduta sia stata turbata dall'opera
confusionaria di un «consigliere di minoranza». Infatti, ieri il
«migliore» dei democristiani di Cargeghe non si è fatto vivo. La
ragione determinante quella tanto desiderata assenza sarebbe secondo
alcuni una sola: non si compiace, certo consigliere, discutere su
fatti che non offrono la possibilità di esplicare le proprie
capacità dialettiche, e di dare un saggio pratico della propria
sottigliezza critica. Certe persone, infatti, vanno alle sedute del
Consiglio comunale non soltanto per ostacolare l'azione degli altri
amministrazione, ma, anche, per fare sfoggio di parole roboanti, che
destano ammirazione nei «gregari» e generosa e gratuita
commiserazione in coloro che guardano le cose da un punto di vista
critico sereno ed obiettivo. Quando il signore, al quale abbiamo
fatto pubblicità senza che ne fosse degno, risponderà al nostro
articolo del 27 del mese scorso vi daremo, cari lettori, altre
notizie relative alla sua vita pubblica: vi parleremo, anche, di
certe minacce di cui siamo stati oggetto per avere, nel suddetto
articolo, esposto la verità. Invano, però, attenderemo
quell'articolo di risposta! Forse, il signor «consigliere di
minoranza» non ha trovato, ancora, una persona disposta a mettere
«un po' di nero sul bianco». - (C.R.).
*
La
Nuova Sardegna, 10 febbraio 1950
Da
Cargeghe
Polemica
col migliore della D. C. Locale
CARGEGHE, 9. - Finalmente, dopo
lunga attesa, il «migliore» ha trovato una persona disposta a
sacrificarsi. «M» ha fatto, nel suo articolo (?) del sette u.s.,
largo uso di diminutivi. Dice «M» di non poter competere con noi
essendo, egli «scribacchino improvvisato»: per lo onor del vero è
stato troppo immodesto. Premettiamo di non aver ricevuto alcun favore
o aiuto particolare dal signor «M» e da coloro che egli, più o
meno degnamente, rappresenta al comune. Pertanto, richiamiamo la
attenzione dei lettori su una affermazione: «a te che hai superato
esami su esami grazie soprattutto all'aiuto sollecitato e concesso da
elementi che io rappresento al Comune». Se male non intendiamo, «M»
vuol fare capire che vi è stata corruzione in seno alla scuola... Di
ciò prenda atto la classe docente tutta.
A proposito di calici amari
teniamo a precisare che non ne abbiamo bevuto di alcuna sorta e
capacità perché non abbiamo tanta ambizione e faccia bronzea e
capacità perché non abbiamo tanta ambizione e faccia bronzea da
presentarci alle elezioni quali candidati ad amministratori comunali.
Se poi, avessimo la ambizione, la faccia bronzea non sarebbe tanto
realisticamente espressiva quanto è quella di certe persone, perché
abbiamo dato alla locale amministrazione elementi che hanno
saggiamente amministrato la cosa pubblica. Tenga presente il «M»
che i nostri avi hanno lasciato la carica pubblica (di cui stati
investiti obbligatoriamente) «sponte sua», senza l'intervento di
denuncia alcuna. Adduce come probante del suo «inesistente livore»
per la sconfitta del Cubeddu, il fatto che egli, signor «M», è un
«puntuale e tartassato contribuente».
È opportuno, poi, precisare che
il vanitoso corrispondente democristiano non è «tartassato» perché
è esente dalla maggior parte delle tasse perché padre di 7 figli.
Per provare il suo livore ricordiamo al signor «M» che, egli, nella
seduta del consiglio comunale del 24-01-48, durante la quale si
discusse se portare o meno il «caso Cubeddu» nanti il consiglio di
Stato, dimostrò con l'astensione, di desiderare, sempre per il bene
del popolo, la sconfitta del Comune. È veritiera l'affermazione
circa una remissione di querela in seno alla pretura di Ploaghe.
Precisiamo, però, che quella remissione di querela fu determinata da
una denuncia per offese verbali e non da una denuncia per «atti
falsi». Non gli sembra esatto sig. «M» e «consigliere di
minoranza» anziché no?
Il «novellino» non cercherà di
indurre in una polemica un giornalista, del valore e dell'esperienza
del quale abbiamo visto un esemplare nel foglio democristiano del 21
gennaio. Il «vivo interesse e lo scalpore suscitati, a Cargeghe,
dalla destituzione del corrispondente de «La Nuova Sardegna» del
sig. Angelo Marongiu» (uomo serio ed onesto) che non ha potuto
dimostrare la sua «imparzialità nelle cronache» perché nessuna
cronaca ha mai pubblicato, è una fantasticheria, frutto di teste
vaganti per infiniti spazi: per farne collezione di quelle
fantasticherie che sono caratteristica peculiare di certi articoli. -
(C.R.).
________________________
Giunti a questo punto la
polemica è per noi chiusa. Segua il nostro corrispondente l'esempio
del giornale che lascia cuocere nella propria brodaglia chi non è in
grado di discutere di interessi di tutti senza farci entrare gli
interessi suoi personali e del proprio partito. Agli insulti non si
risponde, alle argomentazioni serie si. E se il signor «M» si sente
in grado di parlare degli interessi di Cargeghe senza farci entrare
quegli astiosi personalismi che forse ha avuto in consegna da certe
congreghe del suo partito, si accomodi pure anche su «La Nuova
Sardegna». Altrimenti lasci fare a chi lo sa fare. - (N.D.R.).
*
La
Nuova Sardegna, 1 marzo 1950
Da
Cargeghe
Sacre
missioni
CARGEGHE, 28. - Il giorno 5 del
c.m. Sono giunti nel nostro piccolo centro i missionari sig. Grillo e
sig. Pompedda. Essi sono stati accolti dal parroco don Bartolomeo
Demartis, dalle associazioni locali e dai calorosi applausi di una
grande folla. Il popolo di Cargeghe ha risposto entusiasticamente al
richiamo dei missionari. Tanto successo è stato determinato dalla
religiosità dei cargeghesi, dal valore dei missionari e dall'opera
del nostro parroco, tutto volto al bene spirituale e materiale dei
suoi parrocchiani. Il giorno 12 del c.m. È stata fatta una visita ai
nostri cari trapassati.
Il sig. Pompedda ha parlato, a
lungo. Il giorno 19 la croce in legno ricordante le Missioni del 1912
è stata sostituita con una in ferro donata dal maresciallo della
Polveriera di «Campomela» sig. Antonio Spano. Dopo la cerimonia il
sig. Grillo ha rivolto alla popolazione nobili parole. Alla partenza
i missionari sono stati accompagnati da una moltitudine.
*
La
Nuova Sardegna, 3 marzo 1950
Da
Cargeghe
I
lavoratori protestano
CARGEGHE, 2. - Un gruppo ordinato
di lavoratori di Cargeghe e di Muros si è recato nella mattinata di
ieri al Comune per avere, da parte delle autorità, precisazioni
circa la qualificazione, fatta dalla commissione addetta, dei
lavoratori agricoli nelle singole categorie (lavoratori permanenti,
abituali, occasionali ed eccezionali). A detta dei lavoratori, negli
elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli per l'annata 1945 ai fini
della liquidazione degli assegni familiari e di ogni altra assistenza
sociale: la commissione sarebbe incorsa in errori di valutazione
attribuendo, poniamo, ad un lavoratore, la qualifica di «occasionale»
invece che di «permanente». Il gruppo dei lavoratori è stato
gentilmente ricevuto in assenza del Capo dell'Amministrazione, dal
segretario comunale, rag. Calogero, il quale ha spiegato
l'assegnazione dei lavoratori alle varie categorie a termine di
legge. I lavoratori non soddisfatti inoltre hanno ricorso alla
Prefettura.
Ancora a proposito di un
comizio
In relazione a interessate e
presunte «precisazioni» di un ex sindacalista fascista, ora dei
sindacati liberi, confermiamo quanto già pubblicato circa «un
divertente comizio». È vero che l'ameno oratore è stato interrotto
da due persone, ma, sembra che non siano di sesso diverso: esse
infatti sono i comunisti Luigi Busi e Francesco Spada. Nessuno dei
due è mai stato corrispondente de «La Nuova» e a Cargeghe non
esplica attività alcun corrispondente de «L'Unità». Quanto alla
qualifica di «comunisti» appioppataci da quel divertente signore,
non mette conto neppure di occuparsene. Forse il poverino è stato
male informato. - (C.R.).
*
La
Nuova Sardegna, 22 marzo 1950
Da
Cargeghe
Riunione
del Consiglio comunale e consiglieri poco puntuali
CARGEGHE, 20. - Il giorno 10 u.s.
si sarebbe dovuto riunire il consiglio comunale ma non è stato
possibile perché i consiglieri presenti non potevano costituire
numero legale (infatti erano presenti 7 consiglieri su 15). Pur
sapendo che erano all'ordine del giorno, argomenti di grande
importanza i signori consiglieri, specialmente quelli di Muros, hanno
preferito sbrigare i propri affari o, magari, spremersi il cervello
per sapere, in qualche bettola, quanti «trionfi» aveva
l'avversario!
Certi consiglieri, di qualunque
colore politico, ignorano, o meglio, fingono di ignorare di essere
stati mandati dal popolo al consiglio comunale per amministrare la
cosa pubblica e non (riga mancante – ndc) raggiunto il
numero legale si è riunito il giorno 15 u.s.: in prima convocazione
ha esaminato ed approvato all'unanimità le variazioni al bilancio
1950. in seconda convocazione ha deliberato di convogliare al
deposito di Cargeghe l'acqua di una sorgente che si trova in regione
«Su padru» a 300 metri dall'abitato. Aprendo per questo scopo un
cantiere di lavoro, una parte dei disoccupati locali troverà
un'occupazione almeno per qualche mese. Altro vantaggio che porterà
l'attuazione di quell'opera sarà il notevole aumento del
quantitativo di acqua disponibile e la conseguente diminuzione del
prezzo dell'acqua stessa (28 lire per m.3.).
*** Si apprende che è stato
approvato dall'Assessorato al lavoro il progetto per la costruzione
delle fogne nell'abitato di Muros. Si attende pertanto la
autorizzazione necessaria per dare inizio ai lavori e per dare una
occupazione di 80 giorni ai 25 disoccupati del nostro comune.
Dimenticavamo di fare presente
che la causa della noncuranza di quei consiglieri è da ricercarsi
nel fatto che la lampadina che deve illuminare [?] è fulminata.
Perché non pensa il Sindaco a farla sostituire. Perché il Sindaco
non costringe la ditta Fumagalli a rispettare il contratto che la
obbliga a riattivare l'impianto lungo la strada Muros-Cargeghe?
L'impianto non funziona dal 1943 e dopo cinque anni dalla fine della
guerra il signor Fumagalli non vorrebbe avere la bontà di
riattivarlo?
*
La
Nuova Sardegna, 20 aprile 1950
Tre
banditi mascherati a Muros
tentato
di strangolare nel sonno una signora
Il
coraggio della domestica mette in fuga i criminali
MUROS, 19. - Una audacissima
rapina, immediatamente sventata per la prontezza di spirito di una
vecchia e fedele domestica, si è verificata questa notte a Muros la
cui popolazione non ricorda fatti così gravi. Verso l'una, tre
individui mascherati, si introducevano attraverso il giardino e da
una finestra della cucina, cui veniva asportato un vetro, nella
abitazione della signora Giovanna Antonia Manconi ved. Manconi sita
nel centro del paese.
I malviventi che evidentemente
conoscevano le abitudini della vedova e la ubicazione delle varie
camere, penetravano subito nella camera da letto della vecchia
signora e per prima cosa tentavano di strangolarla nel sonno.
Svegliatasi di soprassalto la
vedova Manconi aveva appena il tempo di lanciare una invocazione di
aiuto ed un penoso lamento che veniva raccolto dalla domestica che
dormiva in una camera poco discosta e soprastante. La domestica
certa Mura Vittoria da Ossi, con coraggio e prontezza di spirito
encomiabili, riuscì ad eludere la vigilanza di uno dei malviventi
che fungeva da palo nell'andito della casa ed aperto il portone del
palazzo stesso, uscita nella strada, bussava alle finestre dei vicini
e lanciava acute grida di aiuto che lacerarono lugubremente il
silenzio della notte. I vicini prontamente accorsi organizzarono una
battuta nei dintorni, ma i banditi si erano prontamente dileguati.
Nella fuga avvenuta dal punto stesso in cui erano penetrati, persero
una delle maschere di cui si erano coperti il volto e che fu
rinvenuta nella cucina. Uno dei tre era inoltre coperto da un lungo
camice bianco.
La vedova Manconi, ricca e
stimata signora del paese e madre dei dottori Arcangelo, Gavino e
Francesco Maria, ha riportato sul viso e sul volto ecchimosi e e
segni di strangolamento ma nessuna seria conseguenza. Niente è stato
asportato e sia la vita che i beni della signora sono stati salvati
dal coraggio e dall'intelligente e accorta azione della domestica.
Il fatto ha suscitato in paese
profonda impressione sia per la posizione sociale della vittima, sia
per l'audacia dei banditi.
Si coglie ancora l'occasione per
richiamare l'attenzione delle autorità di polizia sulla necessità
di una più attiva vigilanza su questi paesi da cui il più vicino
comando CC. dista oltre quattro chilometri e su cui non viene
esercitata sufficiente vigilanza specie di notte. Recenti furti di
bestiame ed altri fatti criminosi, già denunciati, dovrebbero
convincere coloro che hanno la responsabilità dell'ordine e della
sicurezza pubblica a predisporre un minimo di misure atte a
prevenire, se non a stroncare, fatti dolorosi come quelli di
stanotte, che hanno lasciato il paese sotto un incubo pauroso. P. M.
*
La
Nuova Sardegna, 25 aprile 1950
Da Cargeghe
L'amministrazione comunale è
travagliata dalla crisi
CARGEGHE, 21 -. Il giorno 1.
aprile, durante il quale coloro che hanno la fantasia piuttosto
feconda si sentono autorizzati a spararle grosse e sonanti come non
mai, si disse in Cargeghe, nelle riunioni piazzaiole e altrove, che
il consiglio comunale sarebbe «saltato» per le dimissioni di sei
consiglieri. Aggiungendo ai sei ipotetici consiglieri dimissionari
gli altri due già dimessisi da qualche tempo è facile notare che il
consiglio sarebbe realmente «saltato» per mancanza del numero
legale essendo, esso consiglio, costituito da 15 membri. Non credendo
alle nuove del 1. aprile abbiamo di seguito attinto alcune notizie da
parte attendibile. I consiglieri dimissionari si sono infatti ridotti
a quattro: uno della minoranza di Cargeghe, e tre di Muros, della
maggioranza.
Varie sono le congetture che si
fanno circa i motivi che possono avere indotto i suddetti consiglieri
a dimettersi. Alcuni dicono che il consigliere di minoranza che è il
signor Filippo Ruda, abbia rassegnato le dimissioni perché è stato
nominato istruttore interno al cantiere di lavoro, mediante il quale
si intendono costruire le fognature nell'abitato di Muros.
Se così stanno le cose non
possiamo non ammirare il gesto del suddetto consigliere. Quanto alle
dimissioni dei consiglieri di Muros si dice che vogliano esprimere la
volontà dei degli abitanti di Muros nell'aspirare alla autonomia
comunale. Si pensa che queste dimissioni possano intendersi come una
manovra dei democristiani locali desiderosi di far «saltare» non
l'amministrazione sardista ma il suo capo, il Sindaco signor
Salvatore Oggianu. Se questa è la verità diciamo subito che non è
il caso di preoccuparsi tanto alla detronizzazione del sindaco perché
non siamo forse troppo lontani dalle nuove elezioni. Nel caso che si
voglia conseguire il defenestramento dell'attuale sindaco chi paga il
commissario prefettizio? Il comune di Cargeghe può permettersi
questo lusso?
*
La
Nuova Sardegna, 27 aprile 1950
Furti
di bestiame
a
Muros e Cargeghe
MUROS, 18 -. La carne per le
feste pasquali è un genere ricercato e non sempre nei pubblici
mercati è facile trovarla.
Ma a Muros una combriccola di
ladruncoli hanno visitato l'ovile Trobas portando via otto agnelli e
due pecore. Nei giorni immediatamente precedenti alle feste altri
ladri o forse gli stessi visitavano altri pollai rubando una ventina
di galline.
Da Cargeghe parte di un piccolo
gregge di pecore di proprietà di Antonio Solinas prendeva il volo ma
il ladro non è stato troppo fortunato perché all'ingresso di
Florinas è stato fermato da alcuni giovanetti che nella notte si
trattenevano a cantare e a bere qualche bicchiere di buon vino. Il
ladro, certo B. G. A. da Lula, è stato tratto in arresto dal
maresciallo Porcu, comandante la stazione CC. di Codrongianos.
S'indaga per la scoperta di eventuali complici. Da qualche tempo in
questo Comune dei ladruncoli scorrazzano indisturbati compromettendo
la tranquillità dei pacifici cittadini di questa borgata.
Perché la stazione CC. Di Ossi
non comanda delle pattuglie nell'abitato e nelle campagne almeno per
rendere più difficile l'azione dei male intenzionati?
Lavori
pubblici
Da qualche giorno, con
l'inaugurazione del cantiere scuola, si sono iniziati i lavori per il
completamento delle fognature nell'abitato di Muros. I lavori
procedono bene e con celerità. Speriamo ed auguriamoci che questi
lavori ed altri siano portati a buon termine.
Sembra che sia stata approvata la
progettazione della strada Muros-Cargeghe-Campanula (Campomela –
ndc), di cui parleremo con dettagliati particolari in altra
corrispondenza. - (Paolo Merella).
*
La
Nuova Sardegna, 3 maggio 1950
Gli
autori identificati e arrestati – Uno di essi chiede perdono
alla
coraggiosa domestica che impedì lo strangolamento
MUROS, 2 -. Accurate ed
intelligenti indagini hanno portato all'identificazione dei
responsabili dell'audacissima aggressione, di cui i lettori
ricorderanno i particolari, avvenuta a Muros nella notte dal 18 al 19
corrente, a danno della signora Manconi ved. Manconi. I responsabili,
identificati per P. C. fu G. di anni 45, bracciante agricolo, da
Muros, C. L. noto A., di anni 45, muratore da Muros; P. P. fu G., di
anni 48, da Cargeghe, sottoposti ad abile interrogatorio hanno finito
per confessare. Uno dei responsabili, chiedendo perdono in ginocchio
alla vecchia fedele domestica, che come si ricorda con la sua
prontezza di spirito aveva sventato la rapina e lo strangolamento
della vecchia signora, diceva che a trasportarlo all'insano atto fu
un bicchiere di buon vino.
Le indagini, sono state condotte
con intelligenza ed acume veramente encomiabili dal solerte
brigadiere Pais, comandante la stazione CC. di Ossi, coadiuvato da
pochi (troppo pochi invero) militi della stazione, che hanno
trascorso notti insonni, alternando i tanti e complessi servizi della
giurisdizione, con le difficili indagini iniziate con scarsissimi
elementi. Sono stati pure rintracciati vari oggetti usati dai
criminali nella notte del reato e tra questi un lenzuolo con cui uno
dei banditi si era avvolto e che noi abbiamo chiamato lungo camice.
L'identificazione dei
responsabili ed il successivo loro internamento nelle carceri di San
Sebastiano ha restituito la tranquillità alla popolazione.
P. M.
*
La
Nuova Sardegna, 18 maggio 1950
Da
Cargeghe
Giornata
della Mamma
CARGEGHE, 12 -. Il giorno 8 u.s.
si è celebrata nell'asilo «D. G. Maria Corda» la «Giornata della
mamma». Sono intervenuti alla cerimonia commemorativa il Sindaco
Oggianu, il parroco d. Bartolomeo Demartis ed un folto gruppo di
signore.
Il discorso è stato tenuto dal
parroco che ha messo in luce, con la consueta semplicità di
linguaggio e facilità di argomentazione, gli scopi di alto
significato morale che si propone la O.N.M.I. A numerose mamme del
paese è stato servito un pranzo da parte della O.N.M.I.
C. R.
*
La
Nuova Sardegna, 23 maggio 1950
Da
Cargeghe
A
proposito di servizi automobilistici
CARGEGHE, 22 -. In una
corrispondenza da Florinas, su un altro giornale si chiedeva alla
società che esplica il servizio di collegamento fra alcuni paesi ed
il capoluogo, che il pullman Sassari-Tula passasse anche per Muros,
Cargeghe e Florinas in modo che potessero ricevere la posta ed i
giornali nella mattinata anziché alle 15.30. Noi non siamo di questo
parere, infatti prima di chiedere alla S.C.I.A. tale provvedimento è
necessario, a nostro avviso, che quella società automobilistica
ponga termine all'inconveniente che grava su coloro che «debbono»
servirsi, per recarsi a Sassari degli unici mezzi, esigui ed
inadeguati, di collegamento col capoluogo, i viaggiatori di Banari,
Florinas, Cargeghe e Muros debbono e vogliono viaggiare comodamente
perché il biglietto che pagano dà a loro questo diritto. In
conclusione essi sono stanchi di viaggiare in macchine, tipo FIAT 500
o carro buoi, in cui per nulla possono compiangere la sorte delle
sardelle in scatola.
Consiglio
comunale
Il consiglio comunale si è
riunito in seduta urgente con la presenza (strano ma vero) di tutti i
membri. All'ordine del giorno figuravano questioni concernenti la
strada, già progettata e approvata dall'assessorato LL.PP., che
unirà Muros e Cargeghe alla statale che passa per Campomela. Dopo
serena e pacifica discussione è stato deliberato, quasi
all'unanimità, che il Comune di Cargeghe prenda l'appalto della
costruenda strada e che stabilisca chi dovrà dirigere i lavori. -
(C. R.).
* *
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