di
Giuseppe Ruiu
Nel corso della probabile apertura di una gara poetica svoltasi a Cargeghe tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento, il celebre Gavinu Còntene (all'anagrafe Gavino
Contini), dedicò l'ottava di apertura al paese che lo ospitava in quella occasione.
A detta degli esperti il Còntene, originario di Siligo, fu il maggiore, e artisticamente dotato, rappresentante della poesia estemporanea sarda a cavallo tra i due secoli.
A detta degli esperti il Còntene, originario di Siligo, fu il maggiore, e artisticamente dotato, rappresentante della poesia estemporanea sarda a cavallo tra i due secoli.
Come
recita nell'ottava, egli si scusa, pur senza averne grande
responsabilità, per la sua tardiva visita nel paese.
Cargeghe,
a differenza di altri centri del circondario, non ebbe poeti
improvvisatori di acclarata fama, ma la passione per la poesia era
viva così come la partecipazione alle dispute poetiche.
La
pubblicistica menziona un solo poeta locale, tale Giommaria Ruju
(probabilmente trattasi di Giommaria Ruju Biosa, Cargeghe 1818-1878, sindaco del paese nella seconda metà del XIX secolo),
noto per essere avverso a “Sa Moda”, un particolare
componimento poetico: «Io
conobbi e sentii improvvisare un certo Gio Maria Ruju di
Cargeghe; ebbene, egli aveva questa fìsima: guai a lanciargli
contro una Moda, lasciava in asso l'avversario e si allontanava.» (1).
Versione
dell'ottava pubblicata in una raccolta di poesie sul Còntene (2):
In
disizu nde fia tantos annos
de
fàghere una visita a Carzeghe
Ma
iscusade, ca no nd'hapo neghe,
prite
mi nd'hana brivu sos affannos.
Su
poveru si faghet contos mannos,
e
dae chentu nde resessin deghe.
Ma
su dicciu antigu narat gai:
"Mezus
cumprire a tardu, chi non mai".
L'ottava
come viene rammentata dal signor Gavino Loriga di Cargeghe:
Nde
fia in disizu medas annos
De
fàghere una visita a Carzeghe,
A
mie non mi nd'etedas mancu neghe
Ca
chie mi nd'at privu sos afannos,
Su
pòveru si faghet contos mannos
Ma
dae chentu nde resultan deghe,
Ma
su dìciu antigu narat gai:
"Mezus
cumprire tardu chi non mai”.
1. Dott. Andrea Mulas, Poesie Dialettali Tissesi, Sassari 1902,
pag. 462.
2. Non è stato possibile, al momento, risalire all'autore della raccolta di poesie per la doverosa menzione.
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