a cura di Giuseppe Ruiu
Archivio Parrocchiale di Cargeghe
22 febbraio 1823 – Cargeghe
Divisione dei beni giurata e sottoscritta
dall'illustrissimo signor Avvocato Francesco Pinna Flores, signor
Ignazio Pinna, donna Francesca Pinna e suo marito l'illustrissimo don
Antonio Corda tutti di Cargieghe e rispettive [?] [?] giurata e
sottoscritta dall'illustrissimo Reverendo Teologo Rettore [?]
Giovanni Scarpa in favore dei sullodati Pinna. Come infra.
L'anno del Signore mille ottocento ventitré alli
ventidue del mese di Febbraio, Cargieghe
Sia nel nome del Signore Iddio a tutti noto, qualmente
l'illustrissimo signor Avvocato Francesco Pinna Flores dimorante
nella città di Sassari, e li sanguinei suo fratello signor Ignazio
Pinna Alisa* dimorante nel villaggio di Padria, e sua sorella germana
donna Francesca Pinna Alisa residente in quello di Borutta, con
espresso consenso del di lei marito il Nobile don Antonio Corda di
quella medesima, tutti di questo villaggio di Cargieghe; come altresì
l'illustrissimo [?] Reverendo Teologo Giovanni Scarpa Rettore di
questa medesima, e costituitisi tutti personalmente nanti gli
infrascritti Notaio e testi che pienamente li conosciamo, dicono, che
col decesso del fu Reverendo signor Luigi Pinna fratello germano dei
sunnominati Pinna Alisa e sanguineo del memorato Avvocato Pinna
Flores, dovettero succedere al dominio dei beni da lui lasciati,
come i da vedere nell'ultimo suo testamento rogato al Notaio Flores
Salis nelli 27 9bre ultimo scorso anno 1822, avendone dall'asse
ereditaria prelevata la quarta dei beni per il Legato perpetuo
fondato da esso Testatore e che fu consegnata al Parroco attuale il
detto Teologo e Rettore Scarpa che fa parte del presente stromento,
in cui intende giurare [?] de recepto in quella debita, e più valida
forma.
Prevalsi quindi del dritto che hanno dal [?] Testamento,
si accinsero ad una commoda, e concorde divisione, detratta che ne fu
dall'asse la quarta parte a mente del prelodato Testatore, e venne la
medesima consegnata al comparente Rettore Teologo Giovanni Scarpa,
quale fu dagli eredi sullodati constituito padrone nella qualità che
presenta di legitimo amministratore dei fondi di questa Parochiale
Chiesa, sotto l'invocazione dei S.S. Quirico e Giulita, sotto il cui
patrocinio li governa e sostiene: quali beni consistono in due predi
rustici denominati Sos Pisones uno e l'altro Su Lischeddu
siti in questi territori col peso però il primo di scudi
cinquanta di proprietà, cui è ipotecato, e penzione annua scudi tre
sulla ragione del sei per cento dovuta a questa suddetta Parochiale
Chiesa; altro predio urbano sito entro questo popolato, e vicinato
detto Sa Piatta Mazore denominato il magazino del grano,
attiguo a case del fu Pietro Paolo Tolu Tumbarinu, e per un lato a
case del Nobile don Francesco Maria Nurra, e per l'altro a quelle del
fu don Francesco Giuseppe Nurra, tutti liberi, e franchi da ogni
qualunque altro peso, e servitù, eccetuatone il primo, che torvasi
ipotecato al suddetto livello. Fatta che fu l'estratta della memorata
quarta, ed altresì la sua rispettiva consegna in potere del memorato
signor Rettore, con cui viene eseguita la volontà del Testatore sul
Legato perpetuo, hanno anche li comparenti eredi prelevato dall'asse
ereditario la piccola vigna che il testatore possedea nei territori
di Borutta regione appellata Frida, e la consegnano ai
memorati coniugi don Antonio Corda, e donna Francesca Pinna, quali
accettando detta vigna obbligansi dare li due Legati ordinati in
detto Testamento, che sono di scudi quindici caduno, e che si devono
uno alla Chiesa del memorato villaggio di Borutta, e l'altro alla
Parochiale del villaggio di Muros, restando tutti gli altri coeredi
esonerati da tal peso, come così in virtù della soprafatta cessione
di vigna,e speciale giuramento d'ammissione, ed obbligo di
corrisponsione, come al presente stromento.
Devenuti pertanto alla divisione di detta eredità, poi
che furono prelevati li prelodati predi, hanno eletto ciascuno la sua
porzione rispettiva; qual divisione seguita, e consecutiva elezione,
intendono ratificarla coll'opportuno stromento ascanso di future
discordie, ed a cautela e sicurezza delle presenti circostanze,
perché così venga ognuno di essi ad [?] quell'atto di assoluto
dominio, e padronanza, intendendosi, come padroni assoluti, come in
cosa propria.
Pertanto spontaneamente e nella miglior forma legale che
in dritto possa aver luogo, sapendo bene quel che si fanno per se
stessi loro eredi, e successori quali si vogliano perpetuamente,
confessano e per ragioni d'indubitata verità dicono avere diviso
l'annunciata eredità inseguito al disposto nel sopra calendato
Testamento del fu Reverendo Luigi Pinna, con aver consegnato quei
fondi, che costituir devono il Legato perpetuo in sufraggio
dell'anima sua, e dei suoi predecessori, come altresì per le spese
delli oneri lugubri del di lui obito; e con aver ceduto la vigna nei
terretori di Borutta, coll'obbligo di corrispondere li cessionari
giugali Nobili Pinna, e Corda, le due lascite alle prefatte Parochie
di Borutta e Muros, che jure legati lasciò la mente del prefatto
Testatore. Siché trovandosi tutti li sullodati comparenti
concordemente uniti, e constituiti nanti l'infrascritto Notaio e
testi dicono che si danno per pienamente contenti, e soddisfatti
della porzione che ciascun di loro percevuto nella divisione dei
mobili, e utensili di casa, come sono argenteria, rame, e stagno,
ferro, legname, grano, orzo, legumi, e robe di lingerie, avendosi
ognuno rispettivamente ritirato la sua porzione, che perciò non se
ne fà merito né menzione. In seguito a tale divisione passarono a
quella degli stabili, e ricevettero pro eguali ognuno li rispettivi
fondi, che si calendano nel modo seguente.
1. Primieramente ha eletto [?] porzione, chi è
pervenuta con beneplacito dei suoi coeredi fratelli, alla Nobile
donna Francesca Pinna e di lei marito don Antonio Corda la metà
della vigna de Su Monte comprata col gius dell'entrata nel
Portone; L'Ischia del Nurache su Suerzu; Nuraghe Curzu
di Margarita Sogos; Su Runaghe Curzu de Cherchi; Su
Runaghe desa Mandra; S'Adde desa Nughe; S'Attiga de
Segnor Cherchi; Su Pezzu de Maria Solinas; la metà del
censo che paga Francesco Pittalis; la stanza di sopra del dominario;
ed un tratto di terra denominato Su Mamoneddu.
2. Secondariamente ha eletto per sua porzione, e li è
pervenuta con ammenzadogli [?] coeredi fratello, e sorella al signor
Ignazio Pinna la porzione della vigna desu Monte, che prima
teneva il testatore col gius del Portone, della fonte, del [?], della
casa, come nella prima divisione, la casa della piazza; la casa che
abbita Giovanna Manca colla quarta parte della stanza di Valentino;
tutte le terre di Giorrè, compresa la terra incolta, come la
possedea il detto Testatore, Su Crastu Biancu in Montes; Monte
Iscoba, Sas Mandras de su Marrarzu Mannu, Sa Pala de Santa Rughe de
Pedru e Paulu Oganu; Percia comprata da Margarita Sogos; Palas
de Marrarzu comprate da detta Sogos; S'Ena comprata da
Valentino Marrarzu; S'Ena comprata da Margarita Grana Tanca;
li due tratti desu Uturisinu; il censo che corrisponde Chiara
Luigia [?] Oggianu; il tratto de Serra Tilippu; e Palu
Ebbas.
3. Terzo finalmente è pervenuto, coll'ammenzandegli
coeredi fratello, e sorella all'Avvocato Francesco Pinna Flores la
metà di Contra, come la possedeva il detto Testatore prima di
comprare Su Lischeddu; il magazzino detto desu Inu; Su Pantanu de Andria Oganu, Sa Pala Desos Ruos; Sa Pala desa Fae; Pentumas di Maria Francesca Sechi, Pentumas di
Nicolò Madau, Iscorza Corrias cun Sa Pala Umbrina; Su Curadore de
signor Cherchi, Baddiju Longu di Francesco Manca; Sa
Serra comprata da Girolamo Tanca; Sa Serra comprata da
Valentino Marrargiu; Ziu Pedreddu; le terre di Pedras
Serradas, come le possedea il Testatore, compresa la terra
incolta; il censo che corrisponde Sebastiano Nieddu.
Questi sono i beni divisi tra i comparenti eredi
instituiti nel sucalendato testamento quali seli consegnano
scambievolmente, e reciprocamente seli danno e donano, constituendosi
in essi padroni assoluti, come in cosa propria; mentre da oggi in
avanti, ed in perpetuo, vogliono che detti beni stabili passino, e
siano presso, ed in potere dei rispettivi divisionari loro eredi, e
successori quali si vogliano perpetuamente, colla facoltà di poter
di essi ciascuno liberamente disporre come di cosa propria si per
atto tra vivi, che d'ultima volontà; ponendosi ognuno nel rispettivo
luogo del Testatore, grado, e privileggio, colle stesse prerogative,
dritti, e preminenze senzachè si riserivno cosa alcuna sulle
porzioni che si consegnano reciprocamente; anzi si obbligano
scambievolmente all'Evizione e legittima difesa contra [?] personas.
E come così ognuno di loro l'afferma, e giura a mie mani e si
soscrivono ad ecezione della prefatta donna Francesca per aserirsi
illeterata, che [?] in parte il disposto del Portatore, devesi
eseguire in tutto, e per tutto la [?] fondazione del Legato perpetuo,
per cui è da dichiararsi, che il legatario, sia il Parroco attuale;
che li successivi pro tempore, sarà, e saranno sempre tenuti alla
celebrazione di tante messe, quanto sarà il prodotto dei fondi a
patti, e condizioni espresse in detto testamento, cioè, che
lasciando, od omettendo d'adempiere asi rigoroso precetto, abbiamo
gli eredi l'azione di proclamare, con impossessarsi dei fondi legati;
e frane loro celebrare i [?]; quali fondi consistenti come sopra in
Su Lischeddu, Sos Pisones, e magazzino, si consegnano
dai comparenti Pinna Flores, ed Alisa al memorato; illustrissimo [?]
Reverendo Teologo Collegiato Emerito Giovanni Scarpa Rettore di
questo villaggio di Cargeghe, spiegandosi che detto Lischeddu
tiene il suo limite come scorre il ruscelletto, il letto del
quale si dirigge verso il laco [laccu. Vasche scolpite nella viva
roccia per la vinificazione - ndc] vechio di spremer uve, e forma
il suo dovuto limite divisorio col possesso della prelodata donna
Francesca Pinna, e come tale lo annetta detto Legatario, e per tale
ne giura [?] de recepto nella più ampia, valida forma, con patto
permissivo de ulterius [?]. E per cui nella qualità
che presenta, sottopone li detti fondi, come così l'afferma, e giura
a mano in petto al costume sacerdotale, essendone stato autorizato
dal suo giudice ordinario con decretto delli 30 gennaio 1823 che
originalmente s'inserisce al presente stromento, e si soscrive, [?]
ben inteso ancora che li detti fondi li ammette col peso livellario
spora spiegato di scudi tre annui a questa Parochiale Chiesa, e li
sottopone ancora al Regio donativo, giusto l'atto sottomissorio dice
averne giurato.
Dichiarasi finalmente che resta indiviso un branco di
pecore, che pastura Francesco Bazzoni, quali si divideranno nel mese
di giugno primo venturo corrente anno; come altresì si rimangono
indivisi i frutti dell'attuale seminario, la di cui ricotta sarà a
spese comuni, et pro eguali, come pro eguali saranno divisi i frutti;
restano similmente indivisi tutti i censi che gli corrispondono nel
villaggio d' Uri, giusto gli stromenti di creazione, che presso loro
riposano; dei quali censi ne vengono assegnati espressamente scudi
sedici, reali otto, e nove cagliaresi di proprietà del prelodato
avvocato Pinna Flores, restando tutti gli altri a conto del prelodato
signor Ignazio Pinna Alisa, e sua germana donna Francesca Pinna
Alisa, assistita dal marito don Antonio Corda; come pure restano
indivisi tutti gli altri beni siano stabili, che mobili, e che finora
non si hanno dai comparenti in cognizione, e che col tempo
potrebbonsi sapere, e che mediatamente, od immediatamente potrebbe
loro spettare per l'accennata eredità.
Ultimatasi pertanto la presente divisione, e fatta la
consegna dei fondi legati, di cui vien giurata [?] con quelle
condizioni espresse nel presente stromento, con cui venne ceduta la
vigna di Borutta per le due lascite alle menzionate due Parochie di
scudi quindici caduna, e quindi nato l'obbligo ai giugali Corda e
Pinna; intendono tutti uniti ratificare detta divisione, volendo che
il presente stromento sortisca il suo giusto integro effetto, per cui
cedono alla lesione enorme, od enormissima, e la prefatta donna
Francesca rinunzia al [?] dall'importanza dei quali furono da
infrascritto Notaio pienamente informati. Anzi detta donna Francesca
rinunzia ancora autorizata essendo al giuramento della presente
divisione, a qualunque clausola dalla Legge permessa, con decretto
dell'Illustrissimo Signor Governatore dato col favore
dell'Illustrissimo Signor Reggente la Reale Governazione che presenta
per inserirvi in copia legale, e da qualunque altro beneficio a
favore dalle [?] introdotto; e tutti uniti confermano il contenuto
nel presente stromento, in di cui maggior sicurezza ed osservanza,
sottopongono rispettivamente tutti i loro beni avuti, e per avere,
come così l'affermano, e giurano a mie mani, e si soscrivono tutti
ad eccezione della prelodata Nobile donna Francesca Pinna per
asserirsi illeterata di [?].
[?] si dichiara, che nella porzione di Contra,
verso la parte superiore, che fu pertocata alla prelodata donna
Francesca, si obbliga la medesima di dare il passo al memorato
avvocato Pinna Flores suo fratello, suoi uomini, buoi, e cavalli che
per il transito che fa alla porzione inferiore del predio di Contra,
che venne al detto signor avvocato in divisione; con ciò però di
non esserli permesso il potervi transitare con [?], né potervi
pascolare sosta alcuna di bestiame sotto pena della multa da
incorrere ogni qualvolta che [?] simili atti, giusta il sancito della
legge si convenzionale, che prescritta dai Reggi Editti; qual
porzione inferiore giusta i limiti prescritti, principia dal canale,
o roscello d'acqua che vi scola andando a terminare verso le pietre
appostevi da Pietro Luigi Porcheddu, ed in seguito transversalmente
fino al muro di sopra detto de Cherchizzos; ben inteso però,
che il passo di detta porzione, che sarà in quella della detta
Nobile donna Francesca sarà in un sito il più commodo, e meno
dannoso alla medesima, [?] = Teologo Collegiato Giovanni Scarpa
Rettore di Cargieghe = Avvocato Collegiato Francesco Pinna Flores =
Ignazio Pinna Alisa, = don Antonio Corda = Testi presenti, che si
soscrivono sono i seguenti cogniti = Sacerdote Gian Maria Fogu teste
= Nicolò Virdis Tavera teste = Antonio Vincenzo Tanchis Notaio.
[…]
Antonio Vincenzo Tanchis pubblico notaio.
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