La scomparsa del dott. Gavino Mulas, medico condotto di Cargeghe e Muros per ben trentadue anni, la cui attività medico-missionaria è tratteggiata nelle colonne della Nuova Sardegna dal corrispondente di zona Pietro Simula nel 1999.
CARGEGHE
_ L'improvvisa scomparsa del dottor Gavino Mulas, medico condotto di
Cargeghe e di Muros dal 1956 al 1988, ha suscitato profonda
commozione tra gli abitanti dei due comuni. Commozione ed emozione,
perché col dottor Mulas se ne va una delle ultime figure di
medico-missionario che, in tempi ancora non molto lontani,
rappresentavano insieme al parroco del paese, un punto di riferimento
insostituibile per la popolazione. Gavino Mulas era nato a Mores nel
1917. Prese possesso della condotta di Muros e Cargeghe nell'aprile
del 1956, quando a Muros era ancora parroco "babai" Varsi e
a Cargeghe don Bartolomeo Demartis, anch'essi rimasti impressi nella
memoria e nella storia dei due paesi per il loro impegno e per la
dedizione totale. Gavino Mulas divenne subito quel che allora doveva
essere un medico: un missionario, che si dedicava anzitutto alla
salute dei suoi pazienti, ma entrava poi nelle pieghe di tutti i loro
problemi e delle loro famiglie, andando col suo intervento anche
oltre il dovere professionale. «Non aspettava i suoi pazienti in
ambulatorio _ raccontano _ ma era solito andare a trovarli a casa».
Il dottor Mulas si occupava di tutto: dalla iniziezione che praticava
di persona al parto che seguiva insieme alla levatrice. Essendo poi
in quei tempi lontani l'unico a possedere un'automobile, quando si
presentavano le urgenze, accompagnava lui stesso il malato a Sassari,
all'ospedale, e anche qui continuava a seguirlo, tenendosi a contatto
con i medici. Era il tipico medico di una volta, senza orari e senza
il supporto del servizio di guardia medica, sempre a disposizione a
tutte le ore del giorno e della notte. «Non sono riuscito ad andare
a letto», si sfogò una volta con un sorriso, facendo intravedere il
pigiama sotto i pantaloni, mentre si recava di prima mattina da un
altro paziente. Sempre efficiente, giovanile, burbero e gioviale a un
tempo, Gavino Mulas era un uomo di spirito, dalla battuta pronta e
dai mille interessi. Coltivava numerosi hobbies e disponeva di una
fornitissima biblioteca, da cui attingeva per sé, ma anche per i
ragazzi ai quali era solito consigliare le sane letture. Nel 1988,
dopo aver "cresciuto" ben quattro generazioni di cargeghesi
e di muresi, a settant'anni andò in pensione. Continuò a vivere gli
ultimi anni della sua vita nella casa che aveva costruito a Cargeghe.
Con la sua scomparsa per i muresi e i cargeghesi è come se fosse
mancata una persona di famiglia, alla quale si erano affezionati e
verso la quale sentono profonda gratitudine. Pietro Simula