a cura di Giuseppe Ruiu
Si riportano gli
articoli giornalistici della
Nuova Sardegna, tra fine ottocento e primi novecento, che
tratteggiano la vicenda terrena di mons. Salvatore Tolu (Cargeghe,
24.05.1848 – Sassari, 30.01.1914), una delle personalità più
eminenti della storia cargeghese. Arcivescovo di Oristano dal 19
giugno 1899 al 30 gennaio 1914, anno della sua morte.
Articoli estratti
da: Giuseppe Ruiu (a cura di), Cargeghe nelle cronache dell'Otto-Novecento. Sotto l'egida di Inedita - Centro di documentazione culturale, Magnum-Edizioni, Sassari 2004.
Articoli
La
Nuova Sardegna, 20 giugno 1899
Per
l'Arcivescovo di Oristano
CARGEGHE, 17. - La
nomina del nostro esimio compaesano canonico Tolu ad arcivescovo di
Oristano, fu appresa con vivo compiacimento da tutta la popolazione.
Il consiglio
comunale si è fatto interprete dei sentimenti di questa, votando, su
proposta del sindaco, un indirizzo di felicitazione al nuovo
arcivescovo.
*
La
Nuova Sardegna, 06 dicembre 1899
Il
nuovo Arcivescovo di Oristano
La Sardegna
Cattolica pubblica cenni biografici su monsignor Salvatore Tolu,
nato a Cargeghe nel 1848. appresi i rudimenti della grammatica e
delle belle lettere presso dei Padri Scolopi, di Sassari, auspice il
tanto benemerito della pubblica istruzione padre Tommaso Carta, ed
ammesso come alunno in questo seminario tredentino, frequentava poi
nel liceo e nella R. università i corsi di filosofia e di sacra
teologia, nella quale conseguì la laurea dottorale, fra le ultime
conseguite (l'ultima - ndc) nella facoltà, prima che ne avvenisse la
soppressione.
Il dottor Diego
Marongio lo chiamò come segretario appena assunto al seggio
arcipescopale.
La Sardegna
aggiunge:
Elevato a sua
insaputa, anzi quasi riluttante alla mitra dell'archidiocesi di
Arborea, oltre al largo corredo delle proprie virtù e di molta
dottrina, frutto di uno studio indefesso, vi porta quel tatto
aquisito e quello spirito di sana moderazione non disgiunta da
energica fermezza, che ebbe campo di acquistare nella diutura
convivenza col Marongio.
L'archidiocesi di
Oristano ebbe altri tre arcivescovi provenienti dal Capitolo
Turritano cioè: nel 1578 Francesco Figo, nel 1588 Antonio Canopolo,
nel 1641 Pietro Vico tutti tre Sassaresi.
*
La
Nuova Sardegna, 24 dicembre 1899
Il
nuovo arcivescovo di Oristano
(Nostro
telegr. Part.)
Roma, 23, ore
12, (Sm.) - L'altro ieri il cardinale Parrocchi consacrò
monsignor Tolu, arcivescovo di Oristano.
Alla cerimonia, che
ebbe luogo nella chiesa della Missione, assistevano molti sardi.
Dopo aver
presenziato l'apertura della porta santa, ripartirà per Sassari,
quindi si recherà ad Oristano per prender possesso
dell'archidiocesi.
*
La
Nuova Sardegna, 28 dicembre 1899
L'arcivescovo
di Oristano
(Nostro
telegr. Part.)
Roma, 27, ore
13,55 (Sm.) - L'arcivescovo Tolu, salutato da parecchi sardi,
è partito per Sassari, donde proseguirà per Oristano.
*
La
Nuova Sardegna, 2 gennaio 1900
L'arcivescovo
d'Oristano a Cargeghe
CARGEGHE, 31. - Oggi
abbiamo avuto la visita dell'arcivescovo d'Oristano monsignor Tolu.
Il paese nativo come era dovere gli ha fatto lietissime accoglienze.
L'inaugurazione fu assolutamente trionfale alle funzioni religiose
nella parrocchia.
Le parole di
circostanza, dette dal parroco dott. Pilo, furono accolte con
entusiasmo. L'arcivescovo ne restò commosso. Tutte le autorità gli
hanno reso visita.
Porzione di via Brigata Sassari a Cargeghe
un tempo via Arcivescovo Tolu
Mappa dell'abitato di Cargeghe nel 1901 dove
si evidenzia la via dedicata all'arcivescovo
La
Nuova Sardegna, 5 gennaio 1900
L'arcivescovo
di Oristano
ORISTANO, 3. - Il
nuovo arcivescovo monsignor Tolu arriverà qui il giorno sette del
corrente mese.
*
La
Nuova Sardegna, 12 gennaio 1900
Vita
paesana
CARGEGHE, 7. -
L'egregio arcivescovo d'Oristano mons. Tolu, partì da Cargeghe
diretto per Banari, patria dell'illustre arcivescovo Marongiu. È
superfluo il dire che come fu cordialmente ricevuto nella sua diletta
patria con segni straordinari di simpatia e d'affetto, così venne
accompagnato all'atto della sua partenza fino a Florinas, ove fece
brevissima sosta tra gli evviva della popolazione, la quale unì, con
grande scorta di cavalli e cavalieri, le proprie bandiere alle
sventolanti di Cargeghe.
Auguriamo
all'arcivescovo Tolu, il viaggio alla sua sede d'Arborea la quale
sarà memore delle sue illustre tradizioni in simili ricorrenze.
Attestato delle reliquie dei SS Martiri Quirico e Giulitta
patroni di Cargeghe, che mons. Tolu riuscì ad ottenere dal
Vaticano nel 1900 per farne dono al paese natio
(Archivio parrocchiale)
La
Nuova Sardegna, 19 gennaio 1900
L'arrivo
dell'arcivescovo
ORISTANO, 5, -
Sabato venti l'arcivescovo Tolu verrà ad occupare il seggio
arborense dopo che domenica scorsa ha preso possesso per procuratore
nella cattedrale insolitamente gremita di popolo. L'avvenimento
interrompe l'uggia dei giorni invernali.
L'arrivo del nuovo
arcivescovo è qui vivamente atteso, ed aggiungo, da imparziale
cronista, che in generale ha prodotto buona impressione il suo
contegno nelle diverse circostanze verificatesi dalla elezione ad
oggi, avendo spiegato carattere dignitoso, indipendente e franco, di
un governo giusto e senza favoritismi e nepotismi, da molto
desiderato in questa archidiocesi. Egli si è solo limitato nello
scegliere il personale mobile sia del seminario sia della curia
arcivescovile ad eleggere, se male non sono informato, il solo
vicario generale, confermando il vicario capitolare cessante; circa
il resto se nulla ha innovato niente neppure ha confermato, dal che
deducesi che sia informato di molti malumori, di molte cose da
riformare. Ed io da fedele cronista, dirò se la sua sarà un'opera
veramente risanatrice.
Nello stemma
gentilizio portato in testa alla pastorale latina, pubblicata la sera
della presa di possesso, osservasi una serie di torri, alcuni alberi
vicini ad un colle ed un piccolo golfo col sole. Che simboleggia
questo simpatico panorama? Forse che Arborea troverà nel nuovo
arcivescovo una grande fortezza, alla luce del sole? Sia così, ma
l'illustre prelato veda che questo sole rimanga sempre limpido, ed
eviti che qualche astro tramontante – se non già tramontato – lo
oscuri.
Dalla detta
pastorale, si è appreso con piacere di un certo «prestigio»
che costì gode questo capitolo. Noi veramente non ci eravamo accorti
ancora di questa aureola di gloria che circonda i nostri canonici.
Bello il ricordo del fu arcivescovo Sotgiu, vero modello di
eccellenti virtù e tutti lo ricordano con venerazione, come
eloquente il silenzio per qualche altro arcivescovo, un solo accenno
al quale avrebbe portato una nota stridente sensibilissima.
E chiudo dicendo che
Oristano ha sempre accolto con entusiasmo i nuovi ospiti e neanche
questa volta rimarrà indifferente al proprio avvenimento, a meno che
il tempo piovoso non continui a congiurare contro di esso. - UN
LETTORE
*
La
Nuova Sardegna, 23 gennaio 1900
Ingresso
del nuovo arcivescovo
ORISTANO,
21. - Una folla
straordinaria ieri si accalcava nei pressi e dentro la stazione, ad
attendere il nuovo arcivescovo mons. Tolu.
Alle
14 tutte le autorità, il vicario generale can. Cherchi, il sindaco
senatore Parpaglia e vari consiglieri, il sottoprefetto Pabis, il
capitano dei carabinieri sig. Peyron, il capitano di fanteria sig.
Deidda, il procuratore del re avv. Dore, molti rappresentanti dei
sodalizi religiosi e società locali, con uno stuolo immenso di
cittadini, trovavansi nell'atrio della stazione. Alle 14,10 monsignor
Tolu accompagnato da vari prelati scendeva dal treno e strinse
calorosamente la mano e baciò con effusione il sindaco Parpaglia.
Passati alla sala d'aspetto di prima classe gli furono presentate le
autorità predette.
Molti applausi di
quei che si trovavano fuori la stazione salutarono l'arcivescovo al
suo uscire da questa per recarsi alla chiesa di Santa Caterina, la
qual gita avvenne in carrozza. Facevano ala le guardie comunali,
mentre i carabinieri vegliavano a mantenere l'ordine pubblico che non
fu mai menomamente turbato.
Giunto alla chiesa
anzidetta dove l'attendevano il capitolo coll'alto clero ed i
chierici conforme il rito, l'arcivescovo inginocchiatosi sull'altare
maggiore baciò il crocifisso presentatogli da un canonico, e vestiti
gli indumenti episcopali mosse processionalmente alla metropolitana
gremita di popolo come nei giorni più solenni. Nella piazza Mercato,
via Dritta, piazza Eleonora e via cattedrale la folla era
straordinaria. Spettacolo immensamente pittoresco. Dai balconi e
dalle finestre, nelle vie percorse dal corteo pendevano drappi,
damaschi ed arazzi richissimi. Giunti nella cattedrale l'arcivescovo
si assise sulla cattedra interna del coro.
Quindi uscito dal
coro e salito sul pulpito rivolse la sua parola, molto commosso, ai
fedeli, poi tornò al soglio; tutti i canonici, cappellani e parroci
andarono a baciargli la destra, mentre l'organo maggiore suonava.
E qui ebbero termine
le funzioni di rito.
Il nuovo arcivescovo
dispose perché a sue spese siano distribuite ai poveri mille
ministre dalle cucine economiche.
La distribuzione
incominciò ieri, male minestre, oltre avere sofferto una
notevolissima diminuzione, erano assolutamente immangiabili.
Così si amministra
da noi la carità da chi ogni momento fa sfoggio di filantropia. -
Termidoro.
*
La
Nuova Sardegna, 27 gennaio 1900
La
pastorale dell'arcivescovo di Oristano
ORISTANO, 25. - È
stata pubblicata nella lingua del Lazio una bella pastorale
dell'arcivescovo mons. Salvatore Tolu nella quale con stile veramente
classico sono espresse alte e sante idee.
Il Tolu, dopo aver
rivolto il suo saluto al venerando arcivescovo monsignor Marongio,
all'arciprete Nurra, ai canonici della nostra cattedrale, ecc., dice:
«Vale,
sassaris alma, dulcis altera patria nostra, quae animun moribus,
religione atque doctrina informasti, quae in nostra electione
cumulatissime dilectionis testimonia praebuisti».
E più innanzi:
«Salve
itaque inclyta Arborea. Vinea Domini sabaoth, electa quam nec aper de
sylva ausus est exterminare, aut singularis ferus depascere, nec
vulpes quidem demoliri.
Etenim
filii tui qua sardoa animi fortitudine nativam libertatem
invadentibus, ita ut. Tu sola in Sardinia fieres nationalis regiminis
propugnaculum, eadem ipsa hostibus restiterunt fidei, cui
amplectendae quo dificiliores inventi sunt, ed tenaciores in servanda
evaserunt, inque eo firmi sicut rupes tui Genargentu et mori potius
quam foedari tui invicti Archelai et invincibiles Iustae».
La pastorale, che
finisce ricordando l'anno santo, è datata da Roma.
*
La
Nuova Sardegna,1 febbraio 1900
Vita
paesana
CARGEGHE, 30. - La
notte del 26 corrente cessava di vivere ad Oristano la signora
Francesca Demartis, di Cargeghe, di anni 74, madre all'insigne
monsignor Tolu, arcivescovo d'Oristano. Fu una donna donna attiva e
laboriosa; educò una famiglia virtuosa ed il paese natio la chiamava
madre dei poveri.
Lascia un vuoto non
solo nella famiglia, ma nell'intiera popolazione, che all'apprendere
l'infausta notizia, ne lacrimò l'irreparabile perdita. Godette
un'effimera consolazione per l'elezione del figlio all'episcopato; si
era recata ad Oristano per assistere all'ingresso trionfale del
figlio nell'illustre città.
I funerali furono
imponentissimi. Tutta la città, senza distinzione, vi prese parte.
I parenti della
buona estinta, commossi, mandano i più vivi e sentiti ringraziamenti
al capitolo, alle autorità tutte ed alla buona cittadinanza
d'Oristano, la quale ebbe slancio di sentito affetto nella dolorosa
circostanza. Specialmente i due prelati, il vicario generale ed il
canonico Zunnui, interpreti del voto del capitolo arborense, stettero
al lato dell'inferma, e la assistettero fino all'ultimo. - X.
*
La
Nuova Sardegna,30 gennaio 1914
La
morte improvvisa di mons. Tolu
arcivescovo
di Oristano
Stamane quasi
improvvisamente, è morto nella sua abitazione, in piazza d'armi n.
3, l'arcivescovo di Oristano, monsignor Giovanni (Salvatore –
ndc) Tolu.
Il venerando uomo da
cinque o sei giorni era infermo per un attacco d'influenza. Le sue
condizioni erano però migliorate, tanto che per oggi il medico
curante, il dott. Giovanni Fiori, gli aveva dato il permesso
d'alzarsi, ciò che faceva verso le 13.
improvvisamente
cadde riverso fra le braccia del nipote. Chiamato subito il dott.
Fiori, questi constatò trattarsi di paralisi cardiaca. Ogni cura fu
inutile e poco dopo mons. Tolu spirava.
Il parroco di S.
Giuseppe, che accorse per prestare i conforti religiosi al morente,
lo trovò già cadavere.
*
* *
Monsignor Tolu era
nato a Cargeghe nel 1848 da Nicolò Tolu, modesto proprietario, e da
Francesca Demartis. Studiò teologia a Sassari, e conseguì la laurea
nella nostra università. Quindi fu segretario dell'arcivescovo di
Sassari, mons. Diego Marongiu Delrio, ed in tali qualità,
nell'aprile del 1899, accompagnò l'arcivescovo di Sassari nella
visita ad Umberto I, allora venuto a Sassari.
Era pure professore
emerito di diritto nella facoltà pontifica turritana. Fu quindi
creato canonico, e poi canonico primaziale a Sassari.
Nel 1899 venne
nominato arcivescovo di Oristano, acquistando anche i titoli di
vescovo di S. Giusta e barone di Orcai, inerenti alla sua carica. Da
cinque anni si trovava in tristi condizioni di salute e da qualche
tempo si era trasferito a Sassari, dove, circondato dai famigliari e
dagli intimi, è oggi morto.
Era buon oratore
sacro e colto teologo; e tale si rivelò fin dalle prime lettere
pastorali rivolte ai fedeli dell'archidiocesi; fra gli studiosi la
notizia della sua morte verrà appresa con rimpianto.
I solenni funerali
non avranno luogo prima di domenica.
La probabile abitazione sassarese di mons. Tolu
posta in Piazza d'Armi n. 3, oggi civico 13
La
Nuova Sardegna, 31 gennaio 1914
La
salma di monsignor Tolu
esposta
nella camera ardente
La salma del
compianto arcivescovo Tolu, vestita dei paramenti sacri, verso le 15
d'ieri fu trasportata nella cappella della sua abitazione e deposta
su un tavolo di fronte all'altare.
L'addobbo è severo
e semplicissimo.
Ai quattro angoli
del tavolo sono quattro grossi ceri. Alcune suore domenicane si danno
il turno.
Il pubblico, ammesso
a visitare la salma, circola nella stanzetta vivamente commosso.
Il viso del defunto
arcivescovo appare sereno e composto nella calma della morte.
Dalle prime ore di
stamane varii sacerdoti e canonici del Duomo si alternano
ininterrottamente nell'altare celebrando messe.
Ieri sera, appena
conosciutasi la notizia, vennero da Cargeghe e da Florinas, numerosi
parenti ed amici del compianto arcivescovo.
Monsignor Piovella
amministratore apostolico dell'archidiocesi di Oristano di cui il
Tolu era titolare, telegrafò vivissime condoglianze a nome del clero
e della popolazione d Oristano, annunziando che stasera arriverà a
Sassari insieme con vari canonici per prender parte ai funerali.
Questi avranno luogo in forma solenne domattina alle 10,30. Vi
interverranno il capitolo turritano al completo e tutte le
confraternite ed associazioni religiose.
Continuano a
pervenire da tutta l'isola numerosi telegrammi di condoglianze.
Necrologio sul quotidiano La Nuova Sardegna
del 31 gennaio 1914
La
Nuova Sardegna, 1 febbraio 1914
Cronaca
di Sassari
I
funerali dell'arcivescovo Tolu
Stamane alle ore 10
e mezza ebbero luogo i funerali di monsignor Tolu, arcivescovo di
Oristano, spirato quasi improvvisamente venerdì mattina.
Fin dalle 9 la folla
cominciò a radunarsi nella piazza D'Armi, dove era l'abitazione del
defunto, e dove giungevano man mano le confraternite e gli istituti
pii della città, e sempre nuova folla di fedeli, di popolani e di
curiosi.
Verso le 10,30 il
lungo corteo comincia a ordinarsi ed a svolgersi per la piazza
D'Armi.
È aperto dalle
bambine abbandonate, dalle sordomute, dalle orfane, dall'asilo
maschile e femminile, dalle suore domenicane. Seguono le
confraternite di Santa Maria, del rosario e la confraternita maschile
femminile del Sacro Cuore.
Viene quindi a breve
distanza il clero delle varie parrocchie di Sassari, con le grandi
croci parrocchiali. E precedute dal seminario locale.
Seguono poi il
capitolato turritano e tutto il clero della città con l'arciprete
Cherchi. Essi precedono di poco monsignor Piovella, vescovo d'Alghero
e amministratore apostolico di Oristano. Egli ha ai fianchi il
provicario di Sassari e il vicario generale di Oristano.
Immediatamente vengono dietro il vicario generale di Alghero, i
parroci di Ossi e di molti altri paesi vicini.
Dopo questo lungo
corteo viene la bara coperta da un panno violetto che è portata a
braccio dalla confraternita del rosario ed i cui cordoni sono tenuti
da vari preti.
Né sulla bara, né
dietro vi sono dei fiori.
Chiudono il corteo
il sindaco di Cargeghe con vari consiglieri comunali e moltissimi
fedeli che seguono il corteo recitando preghiere.
Il corteo si muove
alle 11 e facendo il giro della piazza D'Armi, si reca nella chiesa
di San Giuseppe, dove mons. Piovella celebrò solennemente nella
chiesa stipata di gente, la messa funebre pontificale.
Prima
dell'assoluzione il canonico teologale della Cattedrale di Oristano
mons. Litarra fa l'elogio funebre dell'estinto.
Indi l'interminabile
corteo riprese l'itinerario muovendo dalla chiesa alle 12,30, e
attraversando le vie principali della città si recò al cimitero.
Il Sepolcrum Archiepiscoporum dove si trova la tomba
dell'arcivescovo, all'interno del cimitero di Sassari
La tomba, con il ricordo per l'amato maestro mons. Marongio-Delrio
arcivescovo Turritano, del quale mons. Tolu fu segretario
Lo stemma arcivescovile, oggi consunto dal tempo
Nel medesimo sepolcrum si trova anche la tomba del nipote prediletto:
mons. Nicolò Tolu, canonico teologale della primaziale di Sassari
La
Nuova Sardegna, 2 marzo 1914
In
memoria di monsignor Tolu
ORISTANO, 1. -
Domani, nel nostro duomo, si faranno solenni esequie di trigesima, in
suffragio dell'anima di mons. Salvatore Tolu, arcivescovo arborense.
Reciterà l'elogio
funebre mons. Luca Canepa, vescovo di Nuoro.
Appendice
Registrazione di
battesimo di mons. Tolu: Quinque libri di Cargeghe, libro dei
battesimi n. 8, pp. 160-161, Archivio Storico Diocesano di Sassari.
Anno
Domini Millesimo octigentesimo quadragesimo octavo. Die vigesima
sexta maii. Cargeghe.
Ego
subscriptus huyus Parochialis Ecclesia Sanctorum Martyrum Quirici, et
Julitae Parochus baptizavi infantem natum die quarto vigesima quarta
dicti mensis hora undecima nocturna ex legitimis conjugibus Nicolao
Tolu, et Francisca Demartis hujus oppidi, cui nomen imposui Salvator
Patrini fuere Nobilis Antonius Corda oppidi de Boruta, filius quondam
Michaelis Banarensis, et viventis Josephae Corda, et Nobilis
Nicoletta Solinas hujus loci, filia viventium Joannis Baptistae, et
Ephisia Nurra hujus oppidi In quorum fidem.
Laurentius
Nurra Rector
(Anno del Signore
milleottocentoquarantotto. Giorno ventisei maggio. Cargeghe.
Io soprascritto
parroco di questa chiesa parrocchiale Santi Martiri Quirico e
Giulitta battezzavo infante nato il giorno ventiquattro di detto mese
all'ora undicesima notturna dai legittimi coniugi Nicolò Tolu e
Francesca Demartis di questo luogo, cui nome imposi Salvatore.
Padrini furono il nobile Antonio Corda di Borutta figlio del fu
Michele banarese e vivente Giuseppa Corda, e nobile Nicoletta Solinas
di questo luogo, figlia del vivente Giovanni Battista e Efisia Nurra
di questo luogo. In quorum fidem. Lorenzo Nurra rettore.)
Stilizzazione della mitra arcivescovile a lato della
registrazione di battesimo di mons. Tolu, fatta da don
Sechi parroco di Cargeghe, alla metà del XX° secolo
Mons. Salvatore Tolu fu
l'ultimo laureato¹ – l'11 agosto 1873 - della facoltà Teologica
dell'Università di Sassari prima della sua soppressione nel 1873.
¹ Giuseppe Zichi, Gli studi teologici, pag. 200, in: Antonello Mattone (a
cura di), Storia dell'Università di Sassari, volume primo,
Ilisso Edizioni, Nuoro 2010.
* * *